Lyndersin

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Langraviato di Lyndersin

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Custode

Grenwald [pr. grìnvald], Signore dei Boschi e dei Laghi, conosciuto anche come “Protettore di ogni creatura vivente” e, secondo alcuni, “padre” degli Heldur. Creatura antropomorfa di imponenti dimensioni, la sua pelle è ricoperta di corteccia e nelle sue vene scorre la linfa dei boschi di Lyndersin. I capelli sono composti da foglie, erba e licheni che cambiano colore a seconda della stagione. A Grenwald si attribuiscono una grande arguzia e magici poteri, nonché un carattere volubile e capriccioso: le leggende lo descrivono particolarmente incline ai dispetti e alle ripicche. Sebbene non esista nessuna testimonianza di incontri tra Grenwald e un essere vivente, alcune leggende affermano che possa assumere diverse forme di animali o quella di satiro; in ogni caso, questa convinzione si traduce in un profondo rispetto da parte degli abitanti di Lyndersin nei confronti della flora e della fauna della Regione; inoltre alla sua natura magica viene, a seconda delle leggende, legata l’origine degli Heldur, i Predestinati di Lyndersin

Motto

Vivere ardendo, consumarsi mai.

Tipo di Governo

Monarchia ereditaria. Il sovrano di Lyndersin porta il titolo di Langravio e discende dall’eroe della Guerra dei Cento Anni. Il Langraviato nasce come l’unione delle tre Contee di Wingerson, Mittler e Domernac, alle quali solo di recente è stato aggiunto il protettorato militare della Contea di Lutprentag. I signori delle prime tre contee fanno parte della Gran Consulta del Langraviato, portando il titolo di Ehrengarde [pr. erengàrde], o Guardiani d’Onore; ad essi si aggiungono l’Erzmagier [pr. erzmàghier] o Arcimago del Triplice Ordine di Lyndersin ed infine il Kommis o Capitano del Popolo, scelto tra le fila delle corporazioni del paese. Tale consiglio ha valore consultivo o di assistenza alla reggenza, qualora ve ne sia bisogno; per il resto il sovrano di Lyndersin agisce come un monarca assoluto.

Razze

Lyndersin è abitata da un equilibrato miscuglio di tutte le razze di Vaniria che vivono in pace tra loro. La popolazione di Lyndersyn è estremamente variegata e, specialmente nelle città principali, ogni razza è accettata e apprezzata per le sue caratteristiche intrinseche. Sebbene in passato i matrimoni interraziali non fossero ben visti a causa dell’impossibilità di generare prole, negli ultimi anni, anche a seguito di un vertiginoso incremento demografico, l’opinione popolare ha perso qualsiasi interesse sull’argomento, accettando indiscriminatamente ogni tipo di unione.

Descrizione

Lyndersin [pr. lìndersin], conosciuta anche con l’evocativo attributo di Valle degli Specchi, è una regione ampia, costituita per gran parte da un’estesa valle pianeggiante e lussureggiante, circondata da una vasta catena montuosa, i Monti Anello, che ne delinea il perimetro. Le zone non occupate dalle città sono principalmente boscose, ricche di laghi e fiumi molto utilizzati sia per la pesca che come alternativa alle strade per spostarsi lungo la regione. Proprio la presenza di questi abbondanti specchi d’acqua ha dato il soprannome alla Regione che, vista dalle alte montagne, riflette il colore del cielo. Prima della Guerra dei Cento Anni, le terre di Lyndersin si allargavano anche oltre i valichi montani, per un’estensione pari quasi ad un terzo dell’attuale territorio della regione, ma ora queste terre sono perdute a causa dell’avanzata del Wrax. Il clima è temperato per tutto l’arco dell’anno, ma non è raro vedere la neve sulle montagne a nord durante le stagioni più fredde. Gli abitanti delle Contee di Lydersin hanno stili di vita differenti a seconda dell’origine e del ceto: la società è fortemente piramidale e le ricchezze sono concentrate nelle classi elevate. Il gradino più basso è occupato da contadini e pastori; subito sopra di loro vi sono i piccoli artigiani e commercianti, che vedono crescere la propria importanza se adersicono ad una delle numerose corporazioni. Sacerdoti e Maghi del Triplice Ordine occupano un livello superiore, secondo solo alla nobiltà e, ovviamente, al Langravio. I ranghi nobiliari sono complessi ed il gioco delle “precedenze” fa parte dell’educazione di ogni rampollo. La famiglia del Langravio si trova ovviamente al vertice e il figlio primogenito, maschio o femmina che sia, porta il titolo di Principe della Corona e ne eredita il trono. I figli cadetti del sovrano, ed i loro discendenti, sono chiamati Principi Palatini, carica puramente onorifica e priva di terre. I Conti che regnano sulle tre Province sono secondi, per precedenza, solo ai sovrani e la loro carica è ereditaria. Anche i loro cadetti portano un titolo simbolico, quello di Visconte, senza ereditare alcuna terra. Un gradino più in basso troviamo i Baroni, che controllano i feudi minori, e per ultimi i Castellani che governano singoli manieri o piccoli borghi. Anche queste piccole signorie sono concesse con diritto di ereditarietà, ma i Conti possono revocarle in un qualsiasi momento e senza necessità di dare spiegazioni, anche se privare un vassallo del proprio feudo è un atto che nessun Conte compirebbe con leggerezza. L’ultimo titolo nobiliare di Lyndersin è quello di Cavaliere. Questo può essere concesso unicamente dal Langravio a chiunque tra i suoi sudditi abbia compiuto atti eroici o benemeriti. Tale titolo viene considerato pari a quello di Castellano e può a volte ricevere un piccolo feudo in dono, a discrezione del sovrano. La caratteristica più peculiare del Langraviato è la possibilità per chiunque, anche per chi nasce nelle famiglie più umili, di avere la sua occasione di gloria tentando l’ingresso nella carriera sacerdotale o arruolandosi nell’esercito langraviale e lottando per dimostrare il proprio valore nella guerra contro il Wrax. Coloro che nascono con il dono potenziale per la magia vengono individuati fin da bambini dai maghi del Triplice Ordine e tenuti d’occhio segretamente dagli Arkanhande [pr. arcanànde], i Reclutatori Arcani, fino a quando non mostrano una predisposizione per uno dei tre principi su cui si basa la magia regionale. A quel punto vengono contattati dall’Ordine relativo e reclutati come apprendisti. Dato che è un grande onore far parte del Triplice Ordine, quasi tutti accettano il reclutamento e ai rarissimi che rifiutano viene vietato l’utilizzo della magia. Ci sono voci che sussurrano come coloro che rifiutino l’ingresso in una delle tre branche dell’Ordine vengano seguiti segretamente per tutta la loro vita e siano fatti sparire nel nulla nel caso compiano un passo falso.

Culto

La religione di Lyndersin venera un pantheon di otto divinità, noto nel complesso come Ottaedro. La maggior parte dei templi ha infatti pianta ottagonale, dove ogni lato dell'edificio ospita una cappella dedicata a ciascun dio; ogni tempio presenta inoltre in alto (al centro di una cupola nelle costruzioni più maestose) un varco noto come “occhio”, il quale riveste un importante significato sacro poiché si crede che consenta allo sguardo degli dèi di vegliare su ciò che accade nel loro tempio. I templi sono amministrati da sacerdoti noti come Kaplan [pr. Kaplàn] o Cappellani: costoro vivono a contatto con la popolazione, occupandosi dell'aspetto pubblico del culto dell’Ottaedro; possono sposarsi ed avere famiglia. Al contrario i Geweiht [pr. Ghevài ] o Consacrati sono sacerdoti che si occupano del culto di un'unica e specifica divinità dell'Ottaedro e che attendono alla cura dei sacrari ad essa dedicati. I Consacrati fanno voto di non contrarre matrimonio, di rinunciare al proprio retaggio familiare e di non abbandonare mai più i luoghi di culto specificatamente dedicati alla divinità che servono. Si tratta in pratica di monaci di clausura che si occupano degli aspetti più riservati e misterici del credo di ciascuno degli otto dèi. Il compito di questi sacerdoti è di compiacere le divinità affinché concedano i loro doni o non puniscano con la loro ira la popolazione di Lyndesin; solitamente chi adora divinità rappresentanti aspetti negativi della vita, come malattia e morte, ha il compito di rabbonire le divinità in modo da scongiurare tali eventi. È però capitato che siano stati scoperti individui, a volte affiliati a sette segrete, secondo i quali il servizio delle divinità di questo tipo consisterebbe proprio nella propagazione di questi mali; tali soggetti, in quanto pericolosi per tutta Lndersin, sono sempre stati puniti con la pena di morte. I testi sacri dei sacerdoti di Lyndersin narrano che le odierne divinità della regione un tempo altro non fossero che comuni mortali, i quali vennero elevati al rango divino quando il precedente pantheon venne distrutto durante la Guerra dei Custodi. Le essenze delle divinità cadute, in quanto imperiture, scesero nella Valle degli Specchi in forma di artefatti senzienti che, per affinità o scelta, riversarono il proprio potere divino in chi seppe mostrarsi degno di loro. Nessuna delle divinità dell'Ottaedro viene invocata con il proprio nome originario, poiché si ritiene che farlo sia una grave mancanza di rispetto, dal momento che ricorderebbe al dio il proprio passato da mortale. Il Vero Nome di ciascun dio viene svelato solo ai Geweiht che raggiungono i livelli più alti nella gerarchia dei Consacrati e viene pronunciato solo durante i riti più sacri e segreti ad esso dedicati. Per invocare comunemente gli dèi si usano degli appellativi, oppure le varianti nell’idioma locale dei nomi dei metalli a loro sacri. In Lyndersin non esiste adorazione per alcun altra entità che non per gli dei dell’Ottaedro: chi sostiene di credere negli spiriti o in altre forme di animismo viene, nel migliore dei casi, tacciato di faciloneria. L’Ottaedro è composto dalle seguenti divinità.

La Dama d'Oro, detta Feingold [pr. fàingold]

Patrona degli animi elevati ed eruditi, Signora della Sapienza e della Magia Bianca. Il suo artefatto sacro è uno scettro con una stella ad otto punte, forgiato in finissime lamine d’oro bianco. La Dama d’Oro viene rappresentata come una tennar di mezza età dalla pelle dorata e nel pieno fulgore della sua bellezza. Altrettanto dorati sono i capelli, acconciati con cura; gli occhi color cobalto sono sempre attenti e curiosi ed ella indossa ampie vesti candide dai ricami d’oro, degni di una regina. È rappresentata attorniata da molti libri e con una civetta meccanica realizzata per lei dall’Artefice di Bronzo nel metallo che le è sacro: il volatile le fa sempre compagnia e vuole il mito che le narri storie e conoscenze perdute ogni qualvolta la sua Signora ne abbia bisogno. Si narra che prima di ascendere fosse la sorella maggiore del mortale che divenne il Taumaturgo d’Ottone ed avesse un rapporto speciale con colei che sarebbe diventata la Paladina d’Argento, che era sua compagna di avventura e di vita.

Il Taumaturgo d'Ottone, detto Latun [pr. làtun]

Patrono degli animi solerti ed altruistici, Signore della Guarigione e della Compassione. Il suo artefatto sacro è una bacchetta d’ottone cesellata con intricate rune. Il Taumaturgo d’Ottone viene rappresentato come un giovane e bel tennar dal volto sereno e dalla pelle e dai capelli oro scuro; gli occhi sono bianchi e ciechi, perché si narra che sacrificò la vista per salvare la vita di un mendicante, il quale non aveva soldi per pagare ad un mago il filtro che curasse la malattia che lo affliggeva. È attorniato da poveri e bisognosi ed ha al suo fianco un cane d’ottone, in grado di muoversi e sentire come un essere vivente, che secondo il mito gli è stato donato dall’Artefice di Bronzo, per sopperire alla sua vista perduta. Si narra che prima di ascendere fosse il fratello minore della Dama d’Oro, che non abbia mai giaciuto con uomo o donna né mai abbia conosciuto l’amore, se non la compassione per tutti gli esseri viventi, e che il mortale che riuscisse nell’impresa di farlo innamorare di sé gli ruberebbe il manto divino.

La Paladina d'Argento, detta Silber [pr. sìlber]

Patrona degli animi coraggiosi e nobili, Signora della Guerra e del Coraggio. Il suo artefatto sacro è un pendente in argento a forma di spada bastarda. La Paladina d’Argento viene rappresentata come un’umana sui trent’anni, bella ma dal volto sofferente a causa di una ferita al fianco destro che non potrà mai guarire, poiché le è stata inflitta al momento della sua ascesa divina. Indossa un’armatura completa fatta d’argento, incisa con narrazioni di innumerevoli battaglie che paiono muoversi e “scriversi” costantemente su di essa. La si immagina solitaria e vigile, con al suo fianco unicamente il possente destriero d’argento forgiato per lei dall’Artefice di Bronzo, che ella cavalcherà in battaglia per difendere Lyndersin ogni volta che ce ne sarà bisogno. Si narra che prima di ascendere fosse la compagna di vita e di avventure della Dama d’Oro e che decise di divenire una divinità solo per amor suo, non volendo lasciarla sola in un’impresa così enorme, sebbene in verità ella desiderasse continuare a vivere e morire come una mortale, combattendo con i propri compagni d’arme.

Il Custode d'Acciaio, detto Sthal [pr. stal]

Patrono degli spiriti pacati e riflessivi, Signore della Morte e della Veglia. Il suo artefatto sacro è un grosso tomo rivestito con una copertina fatta in acciaio lucido, priva di alcun segno distintivo. Il Custode d’Acciaio viene rappresentato con il volto sempre coperto da una maschera fatta del metallo a lui sacro e lucida quanto uno specchio: questo perché si dice che ciò gli eviti di mostrare i propri sentimenti quando giudica l’anima dei defunti e perché consente a questi ultimi di specchiare il proprio volto di fronte al loro supremo giudice. Sebbene la maschera impedisca di vederne il viso e la razza, si pensa che il il dio fosse un umano; egli viene rappresentato con un corpo alto ed imponente, braccia e petto avvolti da strette fasce che ne sottolineano la possente muscolatura, ampi pantaloni ne cingono le gambe piazzate ed i capelli corvini sono raccolti in una lunga treccia. Tale raffigurazione lascerebbe intendere che egli fosse, nella sua vita mortale, più un lottatore che un asceta o almeno entrambe le cose. Avvolto intorno alle braccia ed al busto vi è il grande serpente d’acciaio vivente, realizzato per lui dall’Arteficie di Bronzo, che si dice ghermisca qualunque anima tenti di sfuggire al suo giudizio. C’è chi nei secoli, sottovoce e lontano dai sacerdoti, ha suggerito che il Custode d’Acciaio non fosse nativo di Lyndersin, ma uno straniero.

La Vagabonda di Rame, detta Ehren [pr. èren]

Patrona degli animi curiosi ed avventurosi, Signora della Scoperta e del Viaggio. Il suo artefatto sacro è un bastone ferrato fatto di legno vivo che di tanto in tanto fiorisce. La Vagabonda di Rame viene rappresentata come una snella e gioviale nymal dalla pelle coperta in alcuni punti da un piumaggio rossastro, corpo e volto umani ed occhi ramati ma simili a quelli di un rapace. Viene immaginata come una ragazzina sognante ed innamorata dell’avventura, costantemente circondata dagli animali grandi e piccoli della foresta, anche se su tutti primeggia il falco, forgiato per lei in fitte lamine di rame dall’Artefice di Bronzo, il quale le consente di vedere oltre l’orizzonte. Si narra che la Vagabonda di Rame e il Ladro di Piombo fossero cresciuti insieme in qualche povero villaggio ed avessero iniziato le loro avventurose peregrinazioni in cerca di una vita migliore. Crescendo si innamorarono, ma quando il Ladro di Piombo si vide messo innanzi alla scelta se diventare un dio o restare con la fanciulla che amava, scelse di tradirla. Fu un caso che vide anche la Vagabonda di Rame ascendere al rango divino e si narra che tutt’oggi lei lo ami e lo odi insieme, non sapendo decidersi se avversarlo o perdonarlo per sempre.

L'Artefice di Bronzo, detto Erz

Patrono degli animi determinati e creativi, Signore della Forgia e della Magia Rossa. Il suo artefatto sacro è un maglio di bronzo indistruttibile ed incandescente al tatto. L’Artefice di Bronzo viene rappresentato come un nymal tarchiato e massiccio, con i tratti di un leone e dal pessimo carattere. È immaginato sempre a battere nella sua fucina, intessendo magia nei suoi Prodigiosi artefatti, i migliori dei quali sono i metallici animali viventi fatti per se stesso e per le altre divinità. Si narra però che tali doni non siano stati un gesto di generosità, cosa che non gli sarebbe propria, ma abbiano ripagato un debito contratto con gli altri sette dèi, forse anche la sua ascesa a divinità. Infatti si dice che l’Artefice di Bronzo sia stato l’ultimo ad assurgere allo stato divino, completando così il pantheon di Lyndersin. Per sé l’Artefice di Bronzo ha realizzato un toro di bronzo, in grado di trasportare pesantissimi carichi di carbone alla fucina del suo Signore, nonché di difendere quella stessa fucina, sputando dalle narici fiamme capaci di incenerire qualsiasi creatura e sciogliere ogni metallo.

Il Ladro di Piombo, detto Fuhren [pr. fùren]

Patrono degli animi avidi e truffaldini, Signore del Furto e dell’Inganno. Il suo artefatto sacro è una moneta di piombo con il volto del dio impresso su entrambi i lati. Il Ladro di Piombo viene descritto come un giovane egys dalle orecchie lunghe e flosce e con gli occhi dalle iridi completamente nere. Veste abiti sontuosi ma estremamente pratici, così da facilitargli fughe o furti alla bisogna, mentre le dita delle mani sono ricoperte di anelli preziosi. È però descritto privo del mignolo sinistro, che si dice abbia sacrificato da mortale per salvare la sua compagna ed innamorata, la Vagabonda di Rame, che pure avrebbe poi tradito scegliendo l’immortalità e la vita da dio piuttosto che il suo amore. Di solito lo si immagina circondato da fanciulle di ogni razza che lo adulano, mentre i suoi tesori sono sorvegliati incessantemente da un furetto di piombo animato, creato per lui dall’Artefice di Bronzo. Si pensa che il Ladro di Piombo sia, nonostante tutto, perennemente insoddisfatto, avendo perso l’unica cosa che non si possa rubare: l’amore della donna amata.

La Strega di Ferro, detta Eisen [pr. àisen]

Patrona degli animi sanguinari ed egoisti, Signora della Sofferenza e della Magia Nera. Il suo artefatto sacro è una daga di ferro nero attraversata da venature rosso sangue. La Strega di Ferro viene rappresentata come una voluttuosa egys dalle lunghe orecchie a punta, affilate corna che sbucano dalla fronte, occhi del colore dell’ametista, capelli argentei e pelle del colore dell’onice, sebbene si narri che abbia acquisito quest’ultimo tratto solo al momento della sua ascesa a divinità. Viene immaginata con una frusta in mano, pronta a colpire gli uomini prostrati e adoranti ai suoi piedi, mentre il suo grosso felino animato, donatole dall’Artefice di Bronzo e fatto del materiale che le è sacro, è pronto a sbranare chiunque tenti di reagire alle punizioni della sua padrona. Sebbene sia la signora degli animi sanguinari ed egoisti, in verità questi sono i primi a subire la sua furia. Si narra infatti che colei che divenne la Strega di Ferro fosse in vita buona e generosa, ma che la crudeltà umana l’abbia totalmente trasformata, negandole quella pietà che ora lei rifiuta agli altri, specie a chi la adora. Alcune versioni del mito raccontano che da mortale fosse una sapiente, accusata di stregoneria dopo aver fallito nel salvare un villaggio da una pestilenza, bruciata o affogata per questo dopo aver visto uccisi tutti i suoi cari. Altri parlano di un nobile respinto, che la mandò a morte per non aver ceduto alla sua lussuria mentre l’amato marito ed i figli venivano imprigionati e torturati innanzi a lei.

Capitale

A nord di Mittler si trova Haustad, capitale di Lyndersin e sede della famiglia regnante. La città è un maestoso agglomerato di pietra, legno e elementi naturali. Cinta da possenti e alte mura, si erge su un’isola al centro del più grande lago di Lyndersin, noto come Kleinmer [pr. clàinmer]. I suoi abitanti possono raggiungere la terraferma grazie a tre ponti che collegano la città alle coste del lago, uno a nord ovest, uno a nord est e uno, il principale, a sud. Il castello sorge al centro della città, all’incrocio del cardo e del decumano che dividono in quattro quartieri la pianta cittadina. Ciascuno dei quartieri è popolato prevalentemente da una razza e sebbene siano presenti servizi di ogni tipo, è caratterizzato principalmente dallo svolgimento di uno degli aspetti principali della vita della comunità. Il quartiere a nord-ovest è il quartiere dei Templi, sede delle più imponenti strutture sacre della regione e casa della popolazione nymal di Haustad. Il quartiere a nord-est è sede del mercato cittadino e di tutti i negozi più famosi della città, nonché dimora principale dei tennar. Il quartiere a sud-ovest, abitato principalmente da umani, è considerato il quartiere militare e ospita gli alloggi dei predestinati che sono di stanza presso la capitale. Infine, il quartiere a sud-est, dedicato per la maggior parte agli egys, è il principale ritrovo culturale e ricreativo, ricco di teatri, locali, biblioteche, e varie fonti di intrattenimento giornaliero e serale.

Province

Lyndersin è attualmente divisa in quattro piccole province, una a ovest (Wingerson), una al centro (Mittler) e due ad est (Domernac e il Protettorato di Lutprentag). Mittler, Wingerson e Domernac sono governate da Conti che sottostanno al Langravio, il quale governa direttamente la capitale Haustad ed i suoi dintorni, mentre il Protettorato di Lutprentag non ha un suo governante e viene gestito direttamente da funzionari della capitale, che agiscono per mandato del Langravio.

Mittler

Mittler, il cui capoluogo è Rosenburg, è la provincia più ricca; pianeggiante e costellata da numerosi specchi d’acqua, è abitata dalle famiglie più potenti e facoltose del regno. Mentre gli uomini si preoccupano di politica o di scambi commerciali di beni preziosi, le dame si intrattengono organizzando eventi sociali come balli o merende in riva ai laghi. Raramente una donna di Mittler avrà necessità di intraprendere una carriera se fa parte della classe borghese o nobile; le contadine o le mercanti meno abbienti spesso aiutano i mariti, ma anche tali famiglie vivono in condizioni più che dignitose, se paragonate a quelle di altre province dove la vita è più dura, soprattutto in quella di Lutprentag. La signora di Mittler attualmente è la Contessa Edvige Melisenda II von Rosenburg.

Wingerson

Wingerson [pr. vìngerson] è la provincia più fertile di Lyndersin; la grande quantità di campi e pascoli fa sì che la popolazione si occupi principalmente di agricoltura e pastorizia e sia organizzata in piccoli villaggi (tipicamente composti da quattro/cinque famiglie), al cui interno vige un’economia di scambio. Uomini e donne lavorano alla pari nei campi, e la produzione agricola serve a sfamare non solo il villaggio in sé, ma anche il resto della regione, fornendo a Wingerson un’intensa attività di commercio. Nel periodo della guerra la provincia ha subito una grande ondata di povertà, risoltasi con il ritorno al lavoro agricolo da parte dei coscritti. Il capoluogo di Wingerson è la città di Dieterstad, dove risiede il Conte Eccardo Radulfo VI von Dieterstad.

Domernac

Domernac, al contrario, è ricoperta da fitti boschi e foreste di conifere, intervallati da piccoli laghi che riflettono il colore degli alberi, assumendo così una tinta verde smeraldo. La popolazione è dunque dedita principalmente alla caccia e, ad esclusione del capoluogo Klausenburg, non si rilevano altri agglomerati urbani consistenti: piccoli nuclei familiari vivono in sparute costruzioni in legno all’interno dei boschi, organizzate per essere il più possibile autosufficienti. Su base trimestrale, è abitudine della Contessa Richilde Agila von Klausenburg indire un grande mercato nella città, per dare la possibilità a tutti gli abitanti di aggiornarsi sulle ultime notizie dal resto del Langraviato e rifornirsi ciò di cui hanno bisogno presso le loro dimore.

Lutprentag

Lutprentag, o più precisamente il Protettorato Militare di Lutprentag, versa in una situazione di estrema indigenza, dovuta alla guerra e alla mano di ferro con cui la capitale mantiene l’ordine in queste lande, riottose per natura e tradizione. La zona sotto il Vallo creato da Liutprando è praticamente inaccessibile, costellata da alcune paludi e marcite, i sentieri che la attraversano sono infidi e spesso pericolosi. A Lutprentag si trova una sola e rinomata città degna di nota, Hexenstad, famosa per le feroci punizioni che sono state inflitte negli anni a numerose donne accusate di stregoneria. L’istituzione del Protettorato Militare, assegnato dal Langravio alla soprintendenza del Leiter Rinaldo Wislaus Haustader, ha dato origine ad una situazione controversa: è stata una scelta ottimale dal punto di vista strategico ed economico, favorendo la realizzazione delle infrastrutture necessarie a portare Lutprentag al pari con le altre province, ma ha anche aperto la strada a tutta una serie di vessazioni e soprusi nei confronti degli abitanti da parte dei vari intendenti mandati dalla capitale a gestire i lavori. Come conseguenza, una consistente frangia della popolazione si è chiusa in una mentalità diffidente, in base alla quale il sovrano, la capitale e l’ordine costituito in generale non sono nient’altro che l’ennesimo tiranno da cui difendersi. In tutta la provincia di Lutprentag è diffusa l’eresia dell’Ottone Puro o Latun Rein [pr. làtun ràin], un’interpretazione del culto del Taumaturgo d’Ottone che promuove un’organizzazione patriarcale e una diffidenza spiccata verso donne che manifestano abilità particolari. Le famiglie che generano Predestinate si prodigano per cacciarle di casa in tenera età per non incorrere in una brutale segregazione sociale da parte di tutta la comunità di Hexenstad. Anche le mortali che dimostrano abilità di guaritrici, erboriste o anche solo propensione per la cultura e le arti vengono spesso maltrattate e indagate da apposite commissioni create per giudicare la loro idoneità morale alla permanenza nella comunità. Prima della liberazione da parte del Langraviato, era pratica comune che donne giudicate immorali fossero arse vive in pire pubbliche; dall’istituzione del Protettorato Militare tale pratica è stata dichiarata illegale, sebbene si dice che continui ad essere posta in essere al riparo dagli sguardi del Leiter e dei suoi sottoposti.

Gli Heldur

Come nelle altre Regioni, il numero di predestinati a Lyndersin è molto basso. La predestinazione è vista con un misto di rispetto e timore. A tutti gli Heldur [pr. èldur] è esteso l’invito di recarsi nella capitale per addestrati al fine di diventare uno dei Campioni del Langravio, detti anche Landmeister [pr. lendmàister] nella lingua locale, un corpo speciale alle dipendenze del sovrano. Non tutti gli Heldur però raccolgono tale invito, temendo che in realtà sia un modo per tenere sotto controllo ogni Predestinato della Regione. Tale “gran rifiuto” viene considerato una gravissima offesa da parte degli abitanti della Valle degli Specchi ed è il motivo per cui, in generale, nessuno concede a questi Heldur alcun tipo di incarico o titolo. I Campioni del Langravio, d’altro canto, si dedicano unicamente alla loro missione e giurano solennemente, una volta nominati Landmeister, di non assumere altro incarico all’infuori della protezione del sovrano e di Lyndersin. Tra loro i Campioni si considerano tutti uguali e, nel caso di una missione, scelgono democraticamente le proprie guide. L’unico tra loro che è superiore a tutti gli altri è l’Erzmeister, il loro capo riconosciuto. Ad ogni modo, dacché si è scoperto il Sentiero per Hyadzgaar, il sovrano di Lyndersin ha emanato un editto per garantire a qualsiasi Heldur della Regione la possibilità di andare in missione oltre i confini della Valle degli Specchi. Fuori dai confini di Lyndersin non vi è distinzione tra Campioni ed Heldur “indipendenti”, purché una volta all’estero tutti agiscano per salvaguardare gli interessi della Regione. L’origine degli Heldur è dibattuta. Alcuni narrano che Grenwald, in alcune notti dell’anno, si manifesti nei sogni delle donne incinte che poi daranno alla luce i predestinati. Altri sostengono che in realtà a palesarsi siano gli dèi e che gli Heldur che non accettano di mettersi al servizio del Langravio siano stati “risvegliati” dal Ladro di Piombo o dalla Strega di Ferro. Infine, nelle enclavi isolazioniste di Lutprentag c’è chi sussurra che gli Heldur siano il prodotto dell’unione tra streghe e spiriti maligni. Come detto, queste sono solo alcune delle mille teorie sulla natura degli Heldur che, nemmeno a dirlo, sono numerose quanto i laghi che costellano Lyndersin. In generale, nella capitale tutte le donne sperano di sognare Grenwald, o uno degli dèi, perché avere un figlio predestinato garantisce benessere e attenzioni da parte del sovrano. Gli abitanti delle campagne vivono l’avvenimento con meno trasporto, poiché sanno che dovranno privarsi del nuovo nato e della sua collaborazione alla vita familiare non appena sarà in grado di essere addestrato per diventare un Campione del Langravio, o perché si allontanerà da casa per non doversi recare, come ci si aspetterebbe, ad Haustad.

Livello Tecnologico

Lyndersin e i suoi abitanti hanno un livello tecnologico molto arretrato e conducono un’esistenza semplice dove ogni cosa viene fatta alla vecchia maniera: il fuoco viene acceso con una pietra focaia, i carretti vengono trainati da animali da soma, l’acqua si tira su dai pozzi con secchi e braccia allenate. Soltanto di recente, dopo la conquista del Vallo e la scoperta del sentiero per Hyadzgaar, le personalità più importanti della Regione hanno conosciuto l’esistenza di pistole, fucili e altre diavolerie a ingranaggi e questa informazione è stata messa a disposizione degli Heldur per prepararli a ciò che avrebbero trovato al di là del sentiero. Attualmente però nessuno a Lyndersin fa uso di Saros e di conseguenza le armi da fuoco non sono utilizzate neppure dagli Heldur, che preferiscono servirsi di armi da tiro, da lancio o di prodigiose bacchette magiche quando scelgono di attaccare i nemici a distanza.

Sentieri

Lyndersin ha un Sentiero stabile che la collega a Hyadzgaar.

Storia

Per i primi mille anni della sua storia Lyndersin è rimasta divisa in piccoli stati indipendenti, uniti solo da una lingua ed una religione comune. I sovrani di queste signorie, chiamate col tempo Contee, governavano le loro terre senza subire o esercitare ingerenze sui territori circostanti. Quando però il Wrax cominciò a premere sui confini di Lutprentag, il Conte Liutprando Torsten Von Hexenstad volse lo sguardo al più sicuro territorio di Domernac, desideroso di espandere i propri possedimenti in lande più confortevoli. In seguito alla guerra che ne scaturì, nota come Guerra dei Cento Anni, l’intera Lyndersin vide le sue terre martoriate dalla piaga di eserciti in continuo spostamento e battaglie senza tregua, cosa che rese molto più vulnerabili le sue frontiere all’assalto del Wrax che andò così a consumare quasi un terzo del suo territorio. Sebbene non tutti ciechi o insensibili a quanto stava avvenendo, i Conti non sembrarono in grado di spezzare le corde con cui si erano legati e con cui stavano strangolando se stessi e la propria gente. Fu nel 1100, dopo un secolo esatto dall’inizio dell’estenuante guerra, che una semplice soldatessa, originaria di Mittler, si ribellò ad un ennesimo ordine di mobilitazione. La giovane, nota oggi come la Prode Matilda in molti canti popolari, venne tratta agli arresti e messa al rogo come monito. Sulla sua pira la donna non urlò né pianse, ma fino a quando ebbe voce implorò i suoi compagni di volgere le armi contro il vero nemico di tutti: il Wrax. Questo gesto diede il via ad una silente ribellione che portò il fratello gemello di Matilda a guidare la maggior parte degli eserciti di Wingerson, Mittler e Domernac, ed anche alcuni contingenti di Lutprentag, nella battaglia decisiva contro il Wrax, che contro ogni aspettativa vinse. Gli antichi signori della Valle degli Specchi non poterono che constatare che la propria gente aveva scelto un nuovo, solo ed unico condottiero da seguire. All’alba dell’anno 1101 la Regione venne unificata in un reame, con la sola eccezione della Contea di Lutprentag che rimase fieramente indipendente dietro il Vallo di Liutprando. Le altre contee si unirono a formare il Langraviato di Lyndersin, mentre il giovane sottufficiale che aveva salvato la Valle degli Specchi venne incoronato quale primo Langravio. Il suo nome era Arrigo Baldovino Teodorici, ma passerà alla storia come Arrigo Baldovino I von Haustad (n. 1081 – m. 1147). Nei secoli che seguirono, la storia del Langraviato non fu sempre facile. Nel 1150 il figlio e successore del primo Langravio, Teodorico Tancredi (n. 1103 – m. 1171), dovette affrontare la cosiddetta Sommossa dei Maghi, su cui però ebbe la meglio e che portò alla creazione del Triplice Ordine dei maghi di Lyndersin. Al volgere del secolo, invece, la linea maschile dei von Haustad si interruppe e fu solo grazie all’appoggio delle nascenti corporazioni del regno che la reggente, Edvige Leoderica von Rosenburg, riuscì a mantenere integra l’eredità della figlia, la Langravina Elodia Teodolinda von Haustad (n. 1193 – m. 1263), istituendo la legge detta “Regola dell’Alternanza” che tutt’ora stabilisce la successione al trono, nonché precedenze e parentele tra le varie casate nobiliari. Nel 1300 infine l’assassinio di Elodia Teodolinda II (n. 1250 – m. 1300) portò allo scoppio della definitiva crisi tra il governo centrale e la mai doma Contea di Lutprentag, con cui sino ad allora vi erano stati degli sporadici ma mai risolutivi conflitti. Il successore della sovrana, Folco Ruggero I (n. 1270 – m. 1325) pose l’assedio al Vallo di Liutprando, ma l’invalicabile muraglia pareva imprendibile. Dopo venticinque anni di conflitto la situazione era ancora in stallo. Tutto parve concludersi con un ennesimo nulla di fatto quando Folco Ruggero II (n. 1290 – m. vivente), salito al trono, decise di indire una tregua “perpetua”. Solo l’improvvisa ed imprevista abdicazione del sovrano e la salita al trono del fratello, Teodorico Tancredi IV (n. 1300 – m. vivente), infiammò nuovamente lo scontro. Teodorico Tancredi era cresciuto di fatto assediando la fortificazione e, ascoltando nuovi consiglieri, arrivò alla conclusione che i tradizionali metodi di assedio fossero inutili. Tolto ciò che era onorevole e cavalleresco e che aveva fallito, l’unica via da percorrere, per quanto amara, restava una: il tradimento. Il Langravio lanciò il suo attacco a sorpresa nella primavera del 1331, avendo ottenuto in segreto l’appoggio della primogenita del Conte Liutprando Torsten IX. Il Langravio si limitò a coordinare l’attacco, di fatto un diversivo che permise agli uomini corrotti da Emma Amalasunta Von Hexenstad di calare scale di corda oltre la cinta muraria, per dare modo alle truppe di oltrepassare il Vallo in zone libere dai soldati nemici. In poco più di un mese le truppe del Langravio raggiunsero la città di Hexenstad, capoluogo della provincia, e alla fine della stagione avevano occupato senza colpo ferire ogni palmo della Contea. Poiché la nuova provincia versava in uno stato di indigenza e povertà sconcertante, il sovrano scelse di nominare un Sovrintendente tra i propri consiglieri ed istituì il Protettorato Militare di Lutprentag. Sebbene questa situazione fosse pensata come momentanea, a nove anni dall’annessione è evidente che le condizioni in cui la provincia versa ancora non sono propizie per cessare l’occupazione. Uno degli elementi che spinse il Langravio a gestire con particolare cura la nuova provincia fu la scoperta che, da quasi un secolo, i Conti Von Hexenstad mantenevano un segreto che avrebbe potuto rivoluzionare la storia della Regione: un Sentiero, il primo mai scoperto a Lyndersin, partiva infatti dalle loro terre e collegava la Valle degli Specchi con un’altra terra di Vaniria: Hyadzgaar. I registri segreti dei Conti indicavano come il Maliqaanato, dopo dei primi, cauti abboccamenti, avesse preferito bloccare ogni contatto per non restare coinvolto nella guerra civile in cui la Regione versava. Indeciso a lungo sul da farsi, il Langravio nel 1337 inviò infine dei messi lungo il Sentiero, aprendo un fattivo dialogo con il Grande Impero del Cielo e, al contempo, facendo emanare bandi in cui annunciava alla sua gente che Lyndersin non era più sola. La notizia spaccò la popolazione della Valle degli Specchi: c’era chi esultava per le molte nuove opportunità e la speranza di aiuti nella lotta contro il Wrax, e chi invece temeva che l’arrivo di nuove usanze e genti straniere mettesse a rischio il modo di vivere e la cultura della Regione. Al momento il Langravio ha optato per mantenere sotto stretto controllo il passaggio di persone, merci e informazioni da Hyadzgaar, soddisfatto che le autorità del Maliqaanato stiano pienamente rispettando modi e tempi voluti dal governo di Lyndersin per riaprirsi al resto di Vaniria. Al contempo Teodorico Tancredi ha deciso che, a partire dal 1340, inizierà ad inviare i suoi Heldur in missioni all’estero, così da reperire quante più informazioni sul mondo esterno ed i suoi popoli e da garantire a Lyndersin il posto che, egli ritiene, merita nel consesso delle altre Regioni di Vaniria.

Luoghi d'Interesse

Il Lago di Rubino. A nord della regione centrale vi è un lago di medie dimensioni, circondato da boschi le cui fronde oscurano in buona parte il cielo. I viandanti che vi trascorrono qualche tempo spesso raccontano storie peculiari su questo luogo: c’è chi narra di aver udito il canto di una donna, chi di aver visto una dama vestita di bianco immergersi nelle sue fredde acque e non riemergere più. Interrogati ulteriormente sui sopracitati fenomeni, e su altri di simile natura, i viandanti non raccontano mai di aver avuto timore, anzi spiegano che la presenza della donna o anche solo della sua voce trasmette una profonda pace e tranquillità. Anche coloro che ritengono queste dicerie delle inutili panzane da ubriaconi riconoscono però che il fenomeno naturale che caratterizza questo lago è senza dubbio peculiare: le sue acque infatti, in determinati momenti, vengono costellate da una miriade di riflessi rossi, come se fossero cosparse da una distesa di rubini. Nessuno ha mai saputo spiegare come ciò avvenga, anche perché l’evento sembra accadere in momenti assolutamente casuali e non prevedibili. I più romantici affermano che ogni bagliore di rubino sia una goccia di sangue versata dal Custode quando viene al mondo un nuovo predestinato e ogni volta che vi è una nascita così speciale tutto il lago brilli in segno di benvenuto.

Il Bosco dei Sospiri. La zona a sud di Wingerson, provincia dell’est di Lyndersin, è coperta per un una parte da un fitto bosco. Gli abitanti preferiscono non inoltrarsi tra le sue fronde e, se lo devono fare, cercano di attraversarlo più velocemente possibile. Si narra infatti che al suo interno vivano creature feroci di misteriosa natura, molto più grandi e pericolose delle normali fiere che si possono incontrare nei boschi e che attentano alla vita dei viandanti. Secondo un’antica leggenda queste creature sono gli eredi di una setta che popolava quella zona anni fa, tale setta venerava una creatura malvagia di nome Khnur, un essere devoto al sangue e allo sterminio che richiedeva ai suoi adepti continui sacrifici umani. Nella leggenda non si dice cosa fosse questa creatura: secondo alcuni era un vero e proprio mostro con corna, escrescenze e zanne, secondo altri semplicemente il capo folle, carismatico e idolatrato di un branco di pazzi. Fatto sta che ogni versione della leggenda concorda che molte donne e bambini scomparvero misteriosamente e che i loro corpi furono trovati brutalmente dilaniati in seguito, vittime di riti sacrificali che hanno portato la setta a mutare magicamente fino a regredire allo stato di mostri che ancora infestano quei luoghi, puniti da Grenwald per la loro fedeltà a Khnur.

Il Vallo di Liutprando. A seguito dell’unificazione delle Contee di Dormenac, Mittler e Wingerson e della presa di posizione da parte di Lutprentag, fu costruito sull’intero confine fra quest’ultima e le contee adiacenti un’imponente fortificazione muraria alta circa sette metri e spessa tre, disseminata di trappole e stazioni di posta, per volere di Liutprando Torsten III von Hexenstad. Il Vallo ha respinto per secoli i tentativi di annessione della Contea da parte del governo centrale, fino alla congiura del 1331 e alla conquista da parte di Teodorico Tancredi IV von Haustad. Anni di guerre hanno messo a dura prova la resistenza e la solidità del vallo, e l’annessione del 1331 ha portato con sé anche la distruzione di notevoli sezioni: al giorno d’oggi, dell’imponente struttura originaria restano diverse, piccole parti distribuite lungo la linea originaria. A seguito di lunghe riflessioni, si è deciso di lasciare queste parti intatte, a perenne monito del destino che tocca a chi scelga di perseguire l’isolazionismo e del malessere portato dalla dinastia von Hexenstad nelle terre di Lutprentag. Tale simbolico monito viene sfidato apertamente e deliberatamente dall’eresia dell’Ottone Puro: ogni anno, per una notte, i fedeli mascherati si ritrovano ai piedi dei resti del muro ed accendono una candela per ogni rogo che sarà eseguito quella notte. Sebbene questa notte, Chiamata Notte del Giudizio, sia ormai nota al Langraviato, le autorità sembrano essere impossibilitate a fermarla o anche solo a limitarne i danni, a causa degli efferati atti di violenza compiuti indiscriminatamente sia dai carnefici mascherati che dai perseguitati, nel tentativo di difendersi. Inoltre, la difficoltà nell’identificazione degli eretici rende quasi impossibile una persecuzione sistematica degli appartenenti alla setta.

Personalità

Teodorico Tancredi IV von Haustad

Teodorico Tancredi IV von Haustad, umano: Langravio regnante di Lyndersin. Si dice che Teodorico Tancredi sia “nato con la guerra”, infatti venne alla luce nell’anno 1300, nello stesso giorno in cui il padre, succeduto alla nonna assassinata, dichiarò guerra senza tregua alla Contea di Lutprentag. Il sovrano era il secondogenito del Langravio Folco Ruggero I (n. 1270 – m. 1325) e sin da giovane crebbe al fronte con il padre mentre il fratello, rimasto a corte con la madre, veniva allevato dal fior fiore degli eruditi di Lyndersin per succedere al genitore. La predilezione di Folco Ruggero per il suo secondogenito fu tale che nel 1320 egli ottenne il permesso di sposare una plebea, seppur figlia dell’allora Erzmagier di Lyndersin, Ellanhilda Sunthildis Weisser. L’amore tra i due sarebbe stato degno di essere immortalato in una o più ballate (e forse lo è stato, anche se i nomi furono camuffati), ma quando a sorpresa il fratello maggiore del Langravio, Folco Ruggero II (n. 1300), abdicò per diventare un sacerdote di clausura, Teodorico Tancredi si vide costretto a succedergli. Ben presto le pressioni della corte e della Gran Consulta lo obbligarono a prendere la dolorosa decisione di separarsi dalla sua amatissima sposa per contrarre un successivo matrimonio di convenienza. Tale manovra gli consentì in verità di adempiere al sogno di una vita: oltrepassare il Vallo di Liutprando e riunificare una volta per tutte Lyndersin sotto il suo regno. Teodorico Tancredi è un sovrano molto avveduto, seppur non molto erudito. Cresciuto tra i soldati, sa circondarsi degli uomini giusti per supplire alle sue pecche ed una vita passata al fianco della “soldataglia” lo porta a vedere tutti per quel che valgono e non per i vestiti che indossano. Ha riversato buona parte del suo incondizionato affetto sulla figlia primogenita Elodia Teodolinda, avuta nel 1321 dalla prima moglie. Nonostante le grandi pressioni della corte e della sua seconda moglie, egli si ostina con caparbietà a mantenere la primogenita al primo posto nel proprio cuore, ma soprattutto nell’ordine di successione.

Hilda Leoderica von Rosenburg

Hilda Leoderica von Rosenburg dei Conti di Mittler, umana: Langravina consorte di Lyndersin. Sposando nel 1332 l’attuale sovrano della Valle degli Specchi, Hilda Leoderica è divenuta la sovrana consorte di Lyndersin. Il suo matrimonio è nato per un motivo eminentemente politico ma la donna si è sinceramente affezionata allo sposo, cosa che unita alla nascita di due figli maschi (Arrigo Baldovino nato nel 1333 e Folco Ruggero nato nel 1335) l’ha fatta sperare di riuscire a vincere l’attenzione, e col tempo l’affetto, del consorte. Purtroppo suo marito non ha mai scordato la prima, amatissima moglie e sebbene mostri grande rispetto per la sua seconda sposa, per lui Hilda è, e resta, principalmente un “impegno” politico. Non ha aiutato a distendere gli animi a corte il fatto che, trincerandosi dietro la legge di successione emanata dai suoi avi, il Langravio abbia rifiutato di togliere la precedenza a succedergli alla figlia di primo letto, che tuttora gode del titolo spettante all’erede al trono di Lyndersin. Un più recente, ma non per questo meno grave, motivo di attrito tra i due coniugi è che la prima moglie di Teodorico Tancredi si è attualmente risposata con l’Erzmagier del regno, rendendosi così una presenza inevitabile a corte, nonché una continua spina nel fianco della sovrana.

Edvige Melisenda II von Rosenburg

Edvige Melisenda II von Rosenburg, umana: Contessa di Mittler e madre dell’attuale consorte del Langravio. La ricchissima contessa Edvige Melisenda è rinomata in tutto il Langraviato come esempio vivente di classe, eleganza e nobiltà. Non esiste ballo o festa che possa avere successo senza l’approvazione della Contessa di Mittler ed è lei che influenza la moda di tutte le contee, semplicemente scegliendo un colore o cambiando copricapo. Rimasta vedova quando il marito e primo cugino, il Conte Leoderico Ruggero VIII, perse la vita durante l’assedio al Vallo di Liutprando, Melisenda prese il suo posto come Contessa regnante di Mittler, diventando una delle donne più potenti di Lyndersin. Quando poi concesse una delle sue figlie in moglie al Langravio, la sua influenza sulle sorti del reame divenne cosa palpabile. Allorché la notizia del Sentiero per Hyadzgaar divenne di dominio pubblico, la Contessa fu tra le prime ad entusiasmarsi per la “fresca novità” e tuttora è una delle voci che con maggiore insistenza suggeriscono al Langravio di accrescere i contatti col resto di Vaniria. La sua acutezza politica e la sua filosofia cosmopolita sono i punti di forza che mette a disposizione della Gran Consulta, oltre alla sua straordinaria e naturale eleganza.

Eccardo Radulfo VI von Dieterstad

Eccardo Radulfo VI von Dieterstad, umano: Conte di Wingerson. Il Conte di Wingerson Eccardo Radulfo VI, a dispetto della natura principalmente contadina della sua Contea, è una delle persone più colte e sapienti dell’intero Langraviato. Sfortunatamente il Conte von Dieterstad è anche una delle persone più saccenti ed arroganti che si possano incontrare in tutta la Valle degli Specchi. Da quando ha fatto il suo ingresso nella Gran Consulta, si è distinto per una linea di pensiero molto dura e umanocentrica, anche se per il momento non è ancora sfociata in vere e proprie manifestazioni discriminatorie nei confronti delle altre razze. Questo atteggiamento, unito alla sua arroganza, lo ha reso inviso ai componenti non umani della Consulta, in particolare all’Erzmeister, la cui antipatia è ricambiata di cuore dal Conte. Il razzismo del signore di Wingerson ovviamente non poteva non essere rivolto anche nei confronti degli altri vaniriani e, come era prevedibile, Eccardo ha tentato più volte di dissuadere il Langravio dall’avere a che fare con le Regioni straniere. Il Conte ha anche un’altra, potente nemica, ovvero la Langravina Hilda Leoderica. Secondo la “Regola dell’Alternanza”, dalla famiglia von Dieterstad dovrebbe provenire colui, o colei, che andrà in nozze all’erede al trono. La sovrana ha intrigato perché Eccardo Radulfo fidanzasse le sue gemelle con i propri figli, ma la recente vedovanza del Conte ha fatto sì che l’uomo, ancora giovane e prestante, palesasse la speranza di sposare l’attuale erede al trono di Lyndersin. Tale unione stroncherebbe le ambizioni della Langravina di vedere i propri figli anteposti nell’ordine di successione. Sfortunatamente per Eccardo, anche il Langravio non vede di buon occhio le nozze della primogenita con un Conte regnante, cosa mai avvenuta in precedenza. Nonostante l’astio di molti, il suo status nobiliare, la sua grande erudizione e, soprattutto, le vaste ricchezze della sua famiglia, rendono il patriarca von Dieterstad un elemento insostituibile della Gran Consulta.

Richilde Agila von Klausenburg

Richilde Agila von Klausenburg, umana: Contessa di Domernac. La contessa Richilde è il membro più giovane della Gran Consulta sia per età - ha appena 19 anni - che per nomina: ne è entrata a far parte solo da 3 anni quando entrambi i genitori sono morti di una brutta malattia. Dopo un primo, breve periodo di assestamento, la Contessa ha preso le redini del suo territorio, promuovendo nuove iniziative per permettere al suo popolo di tenersi aggiornato sulla politica regionale, pur nel pieno rispetto delle usanze che gli sono proprie. Tra queste iniziative si ricordano il gran mercato di Klausenburg, che viene indetto trimestralmente, e i giochi di caccia che sono diventati molto popolari nell’ultimo anno e ai quali lei stessa ha partecipato, dimostrando una impareggiabile bravura con l’arco. Ragazza semplice e molto schietta, sicuramente è la più impreparata politicamente tra i membri della Gran Consulta, ma compensa tale difetto con un grande cuore, cosa che ha fatto di lei una governante molto amata dalla gente comune di Domernac e non solo. Attualmente è nubile e dato il rango e l'indubbia avvenenza, il suo futuro matrimonio è oggetto di pettegolezzi in tutti i salotti che contano. Data la vicinanza di età ed un carattere piuttosto simile, Richilde è anche la miglior amica e confidente dell’erede al trono Elodia Teodolinda von Haustad.

Rinaldo Wislaus Haustader

Rinaldo Wislaus Haustader, tennar: Leiter [pr. làiter] o Sovrintendente di Lutprentag. Rinaldo è nato in una famiglia di artigiani librai e fin da fanciullo, in ragione del mestiere che ci si aspettava avrebbe intrapreso da grande, imparò a leggere e scrivere. La sua spiccata intelligenza e la cultura acquisita gli permisero di ungere i giusti ingranaggi per fare carriera e nel giro di poco tempo riuscì ad elevare la posizione sociale della propria famiglia, divenendo eccezionalmente ricco. Anche quando venne chiamato ad imbracciare le armi nell’ultima guerra contro Lutprentag, riuscì a fare in modo di non mettersi mai davvero in pericolo, facendosi assegnare a ruoli di gestione delle truppe, incarico che svolse peraltro con grande successo ed abilità. Non aveva che 25 anni quando accadde l’episodio che gli cambiò la vita: mentre stava copiando alcuni scritti sottratti al nemico, si imbatté in un testo che descriveva minuziosamente alcuni tunnel che sembravano in grado di collegare Lutprentag ai territori al di là del Vallo. Fu quindi lui ad ideare e poi suggerire al Langravio la strategia per porre fine al conflitto; sebbene il tradimento fosse ritenuto vile e disonorevole da Teodorico Tancredi, Rinaldo fece leva sui desideri del sovrano per convincerlo ad accettare il suo piano. Il successo della sua strategia fu l’ultima spinta di cui Rinaldo abbisognava e, dal momento che il sovrano gli prestava ascolto, fece in modo che nulla lo potesse allontanare dal suo fianco. Il Langravio, per ricompensarlo, lo ha nominato Sovrintendente di Lutprentag, ma sono in molti a sospettare che egli sia anche il capo delle spie del Langraviato.

Werinolt Vilberto Badstuber

Werinolt Vilberto Badstuber, egys: Erzmagier [pr. erzmàghier] o Arcimago del Triplice Ordine di Lyndersin. Werinolt è colui che si erge al di sopra dei tre Ordini dei Maghi di Lyndersin e, grazie a ciò, siede nella Gran Consulta del Langraviato. Notato fin da piccolissimo dagli Arkanhande e reclutato pochi anni dopo come apprendista del collegio di Magia Bianca, si è distinto sia per il suo grandissimo talento magico che per la sua mente acuta e veloce. Le sue straordinarie capacità gli permisero di scalare rapidamente la gerarchia interna dell’ordine e nel 1334, il giorno del suo cinquantacinquesimo compleanno, è stato nominato Erzmagier, succedendo al proprio maestro (Valdemaro Alarico Weisser, di cui ha anche sposato la figlia Ellanhilda Sunthildis dopo che questa si è separata dal primo marito, l’attuale Langravio Teodorico Tancredi IV). Da quel momento ha amministrato i Tre Ordini di Magia con intelligenza e saggezza, mantenendo un carattere forte e fermo sempre molto apprezzato dal resto della Gran Consulta.

Childerico Wisbraht Delinger

Childerico Wisbraht Delinger, tennar: Kommis o Capitano del Popolo delle Corporazioni di Lyndersin. Childerico è l’esempio vivente del fatto che, nella Valle degli Specchi, chiunque possa essere artefice delle proprie fortune. Nato nel 1290 nel borghetto di Deling, nei pressi della capitale, secondo figlio di un modesto taverniere, mostrò fin da bambino un particolare talento nella produzione del vino. Sapeva scegliere l’uva migliore e pagarla meno del dovuto, comprendeva quanto tempo lasciarla fermentare e per quanto a lungo far riposare il vino. Questa squisita bevanda stabilì il successo della taverna di suo padre e gli permise l’acquisto di un piccolo vigneto, nel quale produsse la sua uva preferita. Childerico, però, non si accontentò di questi primi successi. Viaggiò fino alla capitale riempiendo un carretto di bottiglie del suo vino e fece il giro delle taverne per farlo assaggiare ad avventori e tavernieri. Da lì a poco, tutte le taverne di Haustad si servirono da lui e il ragazzo investì i proventi ottenuti per comprare un vigneto più grande, nel quale provare nuovi innesti, in botti di qualità ed in una cantina più grande. Stipulò anche un accordo molto favorevole con un vetraio per farsi produrre delle bottiglie dalla linea accattivante e le inviò in dono a chiunque contasse: nobili, maghi o membri delle corporazioni. Questa mossa si rivelò decisiva perché le ordinazioni del vino Delinger decuplicarono, tanto che il ragazzo dovette assumere non solo il resto della famiglia ma anche molti altri abitanti della sua cittadina natale. Trasferitosi nella capitale per poter tenere sotto controllo le vendite, si affiliò ad una corporazione che curasse i suoi interessi: la sua determinazione gli permise di scalarne i vertici in soli cinque anni. Dotato di un carattere estremamente piacevole e di un carisma sopra la media, divenne presto un punto di riferimento per i rappresentanti di tutte le corporazioni; quando fu necessario nominare un nuovo Kommis, la scelta ricadde su di lui con disarmante naturalezza. Da quando è entrato a far parte della Gran Consulta, si è prodigato per la tutela delle corporazioni ed è intenzionato a trarre profitto dall’apertura del Sentiero verso Hyadzgaar sia per il Langraviato che per i corporati che rappresenta.

Alarad Elinardo Odler

Alarad Elinardo Odler detto Lama d’Argento, nymal: Heldur ed Erzmeister [pr. erzmàister] dei Campioni del Langravio. Nella Valle degli Specchi il nome Alarad è sinonimo della parola “eroe”. Nymal dalle fattezze che ricordano quelle di un drago bianco, venne trovato menomato e grondante sangue ai piedi del Vallo dall’allora Langravio Folco Ruggero I e dal suo giovane figlio, l’attuale sovrano Teodorico Tancredi, circondato dai cadaveri di innumerevoli nemici. Il Langravio, impressionato dalla forza e dal coraggio dimostrati dal ragazzo, coetaneo del suo secondogenito, fece curare il Predestinato e lo nominò guardia del corpo di Teodorico, al fianco del quale si distinse per il proprio valore e per un innato senso dell’onore. Negli anni della guerra, l’amicizia tra i due giovani crebbe, temprata nella battaglia, tanto che, una volta succeduto al fratello, il nuovo Langravio mise Alarad al comando dei suoi Campioni. Molte sono le leggende, più o meno verosimili, che sono sorte intorno alla figura dell’attuale Erzmeister: si dice che abbia vinto più di cento duelli, che abbia sacrificato il suo occhio sinistro per salvare la vita di Teodorico Tancredi, che il suo vero padre fosse un enorme drago bianco e che il suo ruggito sia in grado di scatenare il panico tra le linee nemiche. Ed ancora che la sua spada, Mondstrahl, sarebbe stata forgiata durante l’ultimo bagliore lunare prima di un’eclisse durata tre giorni, riflessa nel lago ghiacciato di Nairsen e temprata dal soffio di un drago bianco, che molti dicono fratello di Alarad. Il comandante dei Campioni del Langravio non si è mai dato pena di smentire alcuna di tali voci, limitandosi a sorridere misteriosamente a chiunque gli chieda lumi su tali strabilianti racconti.

Nomi Tipici

Matrice linguistica tedesca, con presenza di nomi in vaniriano comunente ispirati alla suddetta fonetica. Tutta la popolazione indistintamente usa portare un doppio nome, quello scelto dai propri genitori come primo e quello mutuato da uno dei nonni come secondo. Anche i cognomi sono piuttosto diffusi e generalmente derivano dal nome del primo antenato di cui si abbia notizia, declinato al plurale, ad esempio: Alboino Aldoviso Romoaldi, ovvero Alboino che aveva per nonna Aldovisa e discende da Romoaldo. Le persone di spicco o quelle appartenenti a qualsiasi grado di nobiltà, di solito fanno seguire i nomi propri dalla particella “von”, come identificativo di luogo a cui l’individuo o la sua famiglia sono legati, ad esempio: Elodia Vermonda von Rosenburg. A coloro che solo recentemente sono giunti ai vertici della società, come ricchi mercanti, notabili di corte o i Predestinati che fanno parte dei Campioni del Langravio (e a tutti i loro discendenti), è concesso di assumere cognomi di origine topografica, aggiungendo il suffisso “-er” al loro luogo di origine, ad esempio: Elodia Vermonda Haustader.

Esempi di nomi maschili: Alamanno, Alarad, Alarico, Alboino, Aldemaro, Alduino, Aleardo, Alboino, Arbogast, Arrigo, Baldovino, Boemondo, Childerico, Clotario, Eccardo, Elinardo, Ermanno, Federigo, Folco, Grimoaldo, Horst, Isalgrim, Landolfo, Leoderico, Liutprando, Lotario, Mainardo, Manfredi, Odelgrimo, Orlando, Radulfo, Rainardo, Rantgar, Recaredo, Rinaldo, Rolando, Romoaldo, Ruggero, Sigismondo, Sigmar, Tancredi, Teobaldo, Teodoardo, Teodorico, Torsten, Turismondo, Ursoaldo, Valdemaro, Valerico, Vermondo, Vilberto, Werinolt, Wisbraht, Wislaus.

Esempi di nomi femminili: Ada, Adalgisa, Adelasia, Adelinda, Agila, Aldovisa, Alida, Allovera, Amalasunta, Amalia, Amalinda, Ava, Belinda, Benilde, Clotilde, Crimilde, Diomira, Edvige, Elda, Elsa, Elisinda, Ellanhilda, Eloisa, Elodia, Emma, Frida, Gilda, Gisella, Hilda, Imelda, Iolanda, Iselinda, Isolde, Leodovera, Liduina, Lorelei, Marida, Matasunta, Matilda, Melisenda, Odilia, Ottolinda, Ramira, Richilde, Romilda, Rosalinda, Rosmunda, Sichelgaita, Sigilda, Sunthildis, Teoda, Teodolinda, Teudonivia, Tharuila, Thusnelda, Valdrada, Verentrude, Wanda, Warsinda.

Detti Popolari

“Anche lo specchio migliore non riflette l’altro lato delle cose”: indica che non è possibile comprendere completamente qualcosa o qualcuno.

“Mette le cose dietro al Vallo”: indica qualcuno che fa le cose di nascosto.

“Tre Conti non fanno un Langravio”: indica che una persona di valore è insostituibile.

“Ma va a Lutprentag!”: equivale a “vai a quel paese!”

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