Hellada

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Hellàda

Custode

Hera la Centaura

Motto

Sempre in equilibrio sotto Lume e Ombra

Tipo di Governo

Hellàda non ha mai avuto una forma di governo unitaria. Di fatto esistono differenti realtà locali virtualmente indipendenti: diarchia ad Anatòle [pr. Anatòle], monarchia a Èsperon [pr. èsperon], plutocrazia ad Àdamas e nelle terre di Nòtos a lei soggette, matriarcato ad Àrkos e gerontocrazia nella Palude Mantéia, per citare solo quelle più importanti. Su tutte per secoli si è stagliato il Mysterion, una figura dai connotati di un rex sacrorum la cui parola è legge assoluta per qualsiasi potentato della regione. Il Mysterion viene eletto tra le fila dei Mystes del Credo dell'Equilibrio, detti comunemente Arcani Prelati, ed è il loro massimo rappresentante. Il Mysterion dagli albori di Hellàda è stato il garante della stabilità di tutta Hellàda e ogni regnante o governo locale ha sempre avuto l'obbligo di tenere presso di sé un Arcano Prelato scelto dallo stesso capo del culto come osservatore e consigliere. La scomparsa dell'attuale Mysterion in carica e di tutti i Mystes ha gettato Hellàda in disordine senza precedenti, portandola sull'orlo della guerra civile.

Razze

Gli Umani sono la razza maggiormente diffusa ma non vi è alcun potentato che li veda dominanti anche se popolano ampiamente la città di Àdamas e le terre da lei dipendenti e si sono stabiliti nelle Grigie Colline di Àrkos; sono anche l'ultima razza a essere giunta, secondo il mito, in Hellàda e per questo a volte guardata con sospetto, se non dall'alto in basso, dalle altre. Gli Egys invece abitano e dominano la parte orientale della regione mentre i Nymal quella occidentale, la loro comparsa in queste terre pare sia stata contemporanea e si dice che fu, forse, il primo Mysterion a concedere loro i territori dove ora dimorano. I Tennar, infine, sono diffusi quanto gli Umani anche se meno numerosi; questo fatto si nota poco perché i “Deuteri” o “Secondi”, come vengono soprannominati per il loro ordine di comparsa in Hellàda, vivono principalmente ad Àdamas di cui sono la classe dominante.

Descrizione

Hellàda è una terra ricoperta di boschi che si alternano per tipologia e natura senza apparentemente alcun senso. A immense foreste di conifere si susseguono boschi di betulle, passando a querce secolari, faggi, larici e così via. Il clima piuttosto regolare della regione, temperato con accenni di periodi dell’anno più caldi o più freddi, consente la vita di tutte queste specie vegetali di natura così differente tra loro, ma solo la misteriosa e innata magia naturale della terra di Hellàda quella che i locali chiamano Malìa, può spiegare la loro coesistenza in maniera così variopinta e frammezzata. Il territorio di Hellàda non ha rilievi degni di nota almeno sino a che non si giunge, più o meno nel centro, all'unica montagna della regione, il Monte Epifàne, che si dice si sia sollevato per facilitare Hera nel suo tiro contro il crudele dio Àdyon. In cima a essa c'è il vastissimo lago noto come Specchio dei Cieli, nel mezzo del quale sorge il Pinnacolo in Equilibrio che si narra sia quanto resta della freccia Keraune, scagliata da Hera la Centaura, e caduta in quel punto dopo aver colpito il bersaglio. Lago e Pinnacolo si trovano a notevole altezza e l'acqua che alimenta lo specchio lacustre pare sgorgare dalla terra stessa e trova sfogo in diversi alvei che, a raggiera, scendono dal declivio della montagna formando i corsi d'acqua che corrono ad attraversare tutta Hellàda sino a perdersi oltre i suoi confini. Uno di essi in particolare, il più vasto e tumultuoso, si riversa su ampie terrazze naturali che danno vita alle Cascate dei Diamanti. Sui terrazzamenti più ampi e ormai più prossimi al livello del terreno sorge l'unica metropoli di Hellàda: Àdamas, la Città dei Diamanti. Canali, cascatelle, cataratte fanno da cornice e vie navigabili che circondano e servono palazzi tra i più belli e lussuosi che si possano mai vedere in molte parti di Vaniria e che stonano in realtà con l’habitat tipicamente selvatico e boschivo del resto della regione. I corsi d'acqua come dicevamo sono innumerevoli e almeno una decina sono quelli principali ma a nessuno è mai stato dato un nome poiché, si dice, essendo l'unico elemento costantemente mutevole nel paesaggio di Hellàda farlo porti un'incredibile sfortuna. Interessante notare come i locali credano fortemente che i due astri che solcano i cieli di Hellàda siano le incarnazioni degli dei Phos e Melan e giustificano la loro compresenza e il loro sorgere e tramontare come dimostrazione dell’equilibrio perfetto che la regione ha ritrovato dopo la morte di Àdyon. L'ultima nota sulla geografia di Hellàda riguarda la cosiddetta Brughiera, detta anche Tomba di Àdyon. La Brughiera è il punto in cui i boschi di Hellàda semplicemente cessano di esistere e nella quale non è possibile trovare alcuna fonte di cibo né di vita. Anche i fiumi che la raggiungono, scorrendo attraverso tutta la regione, semplicemente e misteriosamente svaniscono sottoterra poco prima di raggiungerne confini. Si dice che chiunque si avventuri al suo interno non vi sopravviva per più di qualche ora, ucciso da miasmi letali che la terra trasuda inspiegabilmente. Alcune folli sette religiose vivono ai bordi della Brughiera e i loro membri si recano per poco tempo al suo interno per avere visioni grazie agli effluvi velenosi che ivi si trovano, raccogliendo strane pietre dai molti colori che usano come focus per incantesimi o per mescere, una volta polverizzate, misteriose pozioni. Costoro ritengono che la Brughiera sia quanto rimanga del corpo di Àdyon, il quale attenda solo di essere riportato in vita per divorare nuovamente Phos e Melan e tornare a dominare Hellàda grazie ai suoi profeti.

Culto

Phos [pr. fòs] e Melan [pr. mélan], Lume ed Ombra. Sono i due astri che illuminano il cielo di Hellàda nati, secondo la leggenda, quando Hera la Centaura colpì a morte il crudele dio Àdyon [pr. Àdion]. Phos e Melan vengono adorati in quattro Sacre Forme: Madre Euphòsia e Fratello Eumélion sono detti Origine e Libertà, mentre Padre Phòsdys e Sorella Melàndys sono invece chiamati Predominio e Fine. Il Mysterion, l'Arciprelato del Credo dell'Equilibrio, dirige la chiesa dei quattro aspetti di Phos e Melan dalla Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio, il centro del potere religioso della regione. La stessa natura misterica del culto, amministrato dai Mystes o Arcani Prelati, rendono l'agire del clero di Phos e Melan spesso incomprensibile e, in un certo qual modo, inquietante. Non esistono templi di Phos e Melan in tutta Hellàda all'infuori del Pinnacolo in Equilibrio e le cerimonie che si dedicano alle divinità nelle varie provincie sono molto semplici e solitamente guidate dalla più alta autorità in loco. L'apparizione tra la gente comune di un Arcano Prelato è sempre motivo di stupore e inquietudine (se non addirittura considerata presagio di sventura), questo perché è raro che essi lascino le ombre del Pinnacolo in Equilibrio e gli offici a cui sono dedicati. Da notare che un culto popolare piuttosto diffuso, e accettato dal clero dell'Equilibrio, è quello di Keraune, Colei-Che-Sempre-Colpisce, ovvero la freccia divina con cui Hera uccise Àdyon. Molti sostengono che l'essenza di Keraune si sia incarnata in una divinità minore e ora cacci libera per i boschi di Hellàda proteggendo gli animali selvatici, i cacciatori e gli abitanti dei boschi. Sulla falsa riga della devozione per Keraune sono nati altri culti di divinità minori legate ai luoghi. Anche se non ufficialmente avvallate dal Credo dell'Equilibrio, anche questi numi tutelari vengono tollerati dai Mystes sin tanto che chi li venera li riconosca, almeno formalmente, come aspetti inferiori di Phos e Melan (la figura del Destriero Spettrale Phàsma [pr. fàsma] delle Grigie Colline di Àrkos ne è un esempio). L'adorazione della Brughiera è l'unica setta bandita e perseguitata dagli Arcani Prelati in tutta la regione. I folli adoratori della Tomba di Àdyon infatti venerano questa terra velenosa che circonda le foreste di Hellàda come fossero le reliquie e le spoglie di Àdyon stesso, pregando costantemente per trovare un modo per riportare in vita il malvagio dio ucciso dalla Custode di Hellàda. Per quel che concerne le festività religiose, esse sono spesso legate a eventi particolari come le eclissi, le quali vengono spiegate come occasioni in cui gli astri Phos e Melan si avvicinano sino a sovrapporsi. Questi accadimenti particolari vengono considerati assai pericolosi dalle genti della regione perché si ritiene che siano le uniche occasioni in cui è possibile che Àdyon risorga, ricongiungendo le sue energie divine ripartite tra Lume e Ombra. Queste occasioni vengono chiamate Tetraggini e i giorni che li precedono sono momenti di grande fermento e timore per tutti gli abitanti di Hellàda. Gli Hellàdi lo esorcizzano con attività come feste, celebrazioni, tornei, giochi gladiatori e competizioni venatorie, alternate comunque da cerimonie sacre tenute dai Mystes. Eventi meno drastici, ma sempre dovuti a una maggior preponderanza di Phos o Melan, sono i cambi di stagione durante i quali le due divinità non giungono mai a sovrapporsi del tutto. Secondo gli Hellàdi durante un forte influsso di Melan la terra si raffredda a tal punto che Sorella Melandys predomina su ogni altro aspetto delle due divinità, tanto che da lei deriva il nome comunemente dato alla stagione invernale. Di rimando, quando Phos è nella sua fase più splendente, le terre di Hellàda si surriscaldano ed entriamo nel periodo dell’anno durante il quale è Padre Phosdys a imporsi. Fortunatamente, dopo ognuno di questi “eccessi”, segue sempre il ritorno all’equilibrio che viene celebrato con feste e cerimonie di ringraziamento. A Sorella Melandys subentra Madre Euphosia, che ricorda a tutti il potere creativo della vita, mentre a Padre Phosdys subentra Fratello Eumelion che libera ogni hellàde dal timore che Àdyon possa tornare.

Capitale

Nessuna. Ci sono diversi capoluoghi provinciali come Àdamas, Kerdéndron e Mayrokàstro. La Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio è la sede del Mysterion e del Credo dell'Equilibrio.

Provincie

Le provincie di Hellàda sono quattro, posizionate ciascuna presso un punto cardinale della Regione.

Àdamas e le Rosse Lande di Nòtos

Un'autentica meraviglia architettonica, Àdamas è il più grande emporio commerciale di Hellàda. I principi mercanti Tennar controllano la città dai loro lussuosi e barocchi palazzi che si specchiano nelle acque dei canali, dei laghetti artificiali e nelle cascate che la attraversano per intero. Àdamas domina tutte le Cascate dei Diamanti, le quali si estendono anche oltre l'area della polis stessa e dove sono sorti vari sobborghi che di per sé potrebbero essere considerati, per dimensioni, cittadine di tutto rispetto. Suddetti sobborghi sono amministrati da burocrati inviati dagli Ipati di Àdamas. Questi ultimi sono i capifamiglia delle stirpi Tennar più nobili e ricche tra cui vengono scelti i Legati, coloro che governano la città e le terre alle sue dipendenze. I Legati sono cinque, quattro vengono nominati ogni due anni mentre il quinto ha un mandato decennale e viene scelto tra le fila dei Legati eletti nella decade precedente. Costui è a tutti gli effetti il reggente di Àdamas, ha poteri quasi assoluti, seppur calmierati dai colleghi che lo affiancano, e si fregia del titolo di Arcilegato. Nei secoli più recenti la popolazione della Città dei Diamanti è via via aumentata per una fortissima immigrazione umana, che è andata a occupare la parte meno sfarzosa della città, fornendo bassa manovalanza ai Legati di Àdamas. La tensione per la convivenza tra Umani e Tennar in città è assai palpabile, anche se sinora non vi sono mai stati scontri degni di nota. Ciò nonostante il Mystes che consigliava i Legati, prima di sparire, pare li avesse duramente ammoniti sulla necessità di occuparsi della questione “convivenza”, con grande costernazione dei regnanti della Città dei Diamanti. L'influenza di Àdamas si estende molto a sud, lungo i corsi dei fiumi che si generano dalle Cascate dei Diamanti. In quei territori la città ha fondato varie colonie ed empori commerciali mentre antichi e un tempo indipendenti principati locali, abitati da un colorito miscuglio di tutte le razze conosciute, hanno scelto volenti o nolenti di vassallarsi alla potente città mercantile. I feudi storicamente più importanti delle Rosse Lande di Notòs sono Chremata, Edra, Eudaimon, Kalon e Lamprotes. Attualmente l'Arcilegato di Àdamas porta anche il titolo di Granlogoteta delle Rosse Lande di Nòtos e controlla lo spicchio meridionale della Regione con mano di ferro rivestita da un guanto di velluto.

Le Bianche Corti di Anatòle

E' la provincia orientale dove si sono insediati da tempo immemore gli Egys e che è costituita da una serie di ampie foreste di betulle, querce e latifoglie a est del Monte Epifàne. Le Bianche Corti sono composte da una serie di principati che riconoscono, nella loro differenza culturale e di “sottorazze” (sono tutti Egys ma suddivisi per caratteristiche morfologiche differenti) l'autorità delle Despine, ovvero le sovrane di tutta Anatòle. Si dice che la prima coppia di Despine sia stata incoronata durante una qualche grave minaccia ormai dimenticata, parecchi secoli or sono, e che da allora abbiano incarnato l'unità di tutti gli Egys delle corti. Le Despine tengono corte a Kerdéndron, un luogo incantato in modo tale che chiunque non vi sia invitato non possa scorgere né la cittadella né il palazzo delle sovrane. Le Despine sono misticamente legate a un grande albero, conosciuto come Kardia, che si vagheggia sia un antichissimo Treant dormiente e dal quale pare non possano allontanarsi se non una per volta. Una delle due sovrane infatti deve sempre restare nei pressi dell'albero almeno sinché la coreggente non giunga a darle il cambio. Il titolo di Despina non è ereditario, piuttosto quando l'arco vitale di una coppia di sovrane entra nella sua fase calante, una visione mostra loro una coppia di bambine in fasce, due candidate alla successione che recano su di sé il simbolo di Madre Euphosia. Le infanti vengono portate quindi al cospetto delle sovrane e da allora le regine le allevano come fossero loro figlie destinandole a succedergli. La vita delle Despine è misticamente legata l'una a quella dell'altra, così quando una delle due sovrane viene a mancare, la seconda sa di avere unicamente sette albe prima di raggiungere la compagna nell'aldilà. In questi sette giorni prepara le figlie alla successione, organizza la esequie per la defunta e per se stessa, garantendosi infine che le ceneri di entrambe vengano sparse ai piedi di Kardia. Le Bianche Corti di Anatòle non sono mai state una presenza minacciosa né hanno mai cercano di estendere il proprio territorio, ma sono innegabilmente cresciute man mano che diversi potentati locali richiesero di esservi ammessi specie per sfuggire all'ombra oscura di Èsperon. I principali feudi di Anatòle sono i principati di Chloris, Erythria, Glaukia, Krokinos, Yakinthos e Xanthos, e i loro principi Egys sono conosciuti come Sebàsti.

Le Grigie Colline di Àrkos

Se un territorio può effettivamente essere reclamato come proprio dagli Umani, questo è di sicuro Àrkos e le sue colline coperte di latifoglie dalle cortecce grigie e rugose. A partire dalla Palude Mantéia, o Palude degli Indovini, e dal versante nord del Monte Epifàne si apre un terreno più ondulato e vario rispetto alle altre provincie di Hellàda. Non si può certo parlare di montagne, quanto più di alte colline, ma a ogni modo speroni rocciosi e strette gole rendono molto più “avventuroso” il muoversi e cacciare per questa provincia. Gli umani che abitano Àrkos si riuniscono in comunità pacifiche, rette da un consiglio di donne dette Filosofe, incredibilmente ferrate nelle arti curative e che restano volutamente nubili prodigandosi per il benessere delle comunità dove vivono. Nelle Grigie Colline la gente vive in villaggi costruiti in legno e pietra, cacciando e sottraendo alla foresta il minor terreno possibile da mettere a cultura o dove allevare animali, specie i cavalli. I purosangue di Àrkos sono, in effetti, noti in tutta Hellàda come i migliori cavalli esistenti e forse anche per questo tra gli abitanti del luogo è molto forte il culto di Phasma, il Destriero Spettrale, una divinità locale raffigurata come un grigio cavallo incorporeo che galoppa per i boschi aiutando chi ne ha bisogno. Tra gli altri abitanti di Hellàda questa credenza è ritenuta una sciocchezza e, forse, anche un meschino modo di legare Àrkos alla figura della Custode della regione, ma è ormai certo che apparizioni di Phasma siano avvenute anche in altri parti di Hellàda, dando così forza al suo culto. Non esiste un centro abitato che possa essere definito un capoluogo della provincia; quando le Filosofe delle varie comunità si riuniscono annualmente per parlare dei problemi locali e della situazione generale delle Grigie Colline, semplicemente fanno sgombrare uno dei villaggi dalla sua popolazione per circa una settimana, suddividendone gli abitanti nelle altre comunità, e ivi si installano sino alla fine dei dibattiti. Il consesso delle Filosofe è retto da una donna che viene chiamata Sophia ed è prassi che costei venga scelta al di fuori delle Grigie Colline di Àrkos, così da garantire imparzialità nelle sue scelte. L'unico prerequisito necessario per essere eleggibile è che sia esperta nelle arti curative o evidentemente prescelta da Phasma.

Le Nere Terre di Èsperon

E' la zona che fu concessa, secoli or sono, ai Nymal di Hellàda e che sorge in un vasto tratto di foresta composto da conifere scure e ritorti alberi neri. Posta a ovest del Monte Epifàne, i Nymal che la abitano non fanno alcuna distinzione tra loro a seconda di quali connotati bestiali li distinguono, ma tutti universalmente devono riconoscere l'autorità del Tiranno e, solo dopo, dei singoli capi delle casate locali chiamati Arconti. Èsperon in effetti è divisa in diverse casate che dominano su sezioni specifiche delle foreste dove le Nere Terre estendono il loro ferreo dominio. Lotte interne, per aumentare l'importanza della propria famiglia e per le terre di propria pertinenza, non solo sono tollerate ma addirittura incentivate dal Tiranno in modo che lo spirito combattivo della sua gente trovi naturale sfogo. Parrebbe sensato pensare che se tale energia distruttiva fosse veicolata all'esterno, ben poche forze di Hellàda potrebbero opporsi alla furia conquistatrice di Èsperon. Purtroppo per i Nymal di queste terre quelle rare volte in cui nella storia di Hellàda ciò sia accaduto, il Mysterion di turno è sempre intervenuto impartendo una durissima lezione sul concetto di “equilibrio” all'incauto Tiranno in carica. Inutile dire che raramente, dopo un tale avvenimento, il sovrano abbia mantenuto la carica. Diversamente dalle Despine di Anatòle, il titolo di Tiranno viene ereditato secondo la legge del seniorato, in pratica il membro più anziano della famiglia regnante ascende al trono. Questo dimostra il rispetto che la gente di Èsperon mostra per l'anzianità e l'esperienza che a essa dovrebbe essere correlata. Come si può immaginare, con il passare dei secoli, la dinastia principale si è suddivisa in diversi rami e questo ha portato a non poche lotte per la successione in chiaro stile esperoniano. Il capoluogo della provincia è Mayrokàstro, una città interamente costruita con un particolare legno nero ricavato da un tipo di albero chiamato Melanto e che cresce solo nelle Terre Nere. La sua peculiarità è che, circa una settimana dopo essere stato tagliato, si indurisce assumendo il colore dell'ossidiana e la durezza del ferro. Le principali casate di Èsperon prendono nome dalle rocche da cui dominano i territori a loro concessi: Agrios, Amauros, Enaimos, Kaustos, Nekys e Tapheis.

Gli Athanatos, i protettori dei custodi di Hellàda

In Hellàda le nascite sono eventi naturalmente gioiosi come nel resto di Vaniria ma, di tanto in tanto, un evento funesto trasforma la gioia in angoscia. Ciò accade quando, subito dopo un parto, un Mystes si presenta senza alcun preavviso chiedendo di poter vedere il bambino e, spesso, quando ancora non è stato tagliato il cordone ombelicale che lo lega alla madre. Non si sa in base a quali calcoli, principi o vaticini gli Arcani Prelati individuino questi nascituri speciali, ma costoro vengono strappati alle braccia materne ancor prima di suggere la prima poppata, consacrati come Athanatos o Senza Morte e portati via. I Predestinati di Hellàda vengono quindi condotti alla Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio e qui edotti ed educati nei precetti di Lume ed Ombra, così da sviluppare appieno il proprio potenziale personale in modo da divenire i protettori dei Mystes e di Hellàda tutta. Quando infine sono pronti, generalmente intorno ai quindici anni, si sottopongono a un rituale antico e misterioso che li lega a un singolo Arcano Prelato. Da quel momento l’Athanatos riceve il titolo di Depositario e si assume la responsabilità di difendere con la vita il proprio protetto e Hellàda tutta. Si dice che il Mystes e il suo Depositario sviluppino un legame simbiotico che rafforza entrambi, migliora i poteri mistici e arcani dell'incantatore nonché la prodezza e forza fisica del predestinato. Una volta divenuto un Depositario all’Athanatos è consentito tornare alle proprie famiglie per conoscere le proprie radici, se lo desidera, ma raramente è il benvenuto. In generale gli Athanatos vengono considerati dei paria, intoccabili per alto decreto del Mysterion e per via della loro stessa natura, ma tenuti ai margini della società e rifuggiti dagli altri abitanti della Regione. Non è una vita semplice la loro, ma necessaria per il bene della Terra sotto Lume e Ombra. Da quando il Mysterion è sparito tutti i Mystes e i loro Depositari sono tornati alla Cittadella e, da allora, nessuno in Hellàda de ha più visto uno.

Livello tecnologico

La tecnologia su Hellàda ha poco spazio o attrattiva. Troppo vicini alla magia della propria terra, ai loro dei e alla forza data dalla prodezza fisica e dal vivere tra boschi incantati e pericolosi al contempo, gli Hellàdi non necessitano di nulla più di quanto possano procurarsi dalle loro foreste. Una piccola eccezione è Àdamas e i più ricchi tra i suoi abitanti che, in un certo qual modo, non disdegnano alcunché possa recare un segno di distinzione o dare loro qualche innegabile vantaggio o comodità.

Sentieri

Hellàda ha due Sentieri a lungo tempo perduti e solo recentemente riscoperti: una conduce alle Foreste di Naomh mentre l'altro porta a Vadreen.

Storia

Narrano i racconti tramandati dagli Arcani Prelati che un tempo Hellàda fosse una landa senza vita, dove il crudele e geloso dio Àdyon impediva che ogni essere vivente potesse sopravvivere su di essa e, quando qualcuno giungeva nella regione, egli lo uccidesse seduta stante con i suoi strali infuocati. Questo perdurò sino a quando Hera la Centaura non lo sfidò tendendo il suo arco e scoccando la divina freccia Keraune, Colei-Che-Sempre-Colpisce. La freccia trafisse Àdyon spezzando il suo corpo rovente in due. Il dio crudele morì ma dato che la sua natura divina non poteva svanire, essa mutò dando vita a Phos e Melan e a Hellàda per come è conosciuta oggi. Si ignora a quale razza appartenessero i primissimi abitanti della regione ma si narra che essi ricevettero visioni e udirono le prime parole delle nuove divinità dall'alto del Monte Epifàne, divenendo di fatto i primi Mystes e Arcani Prelati di Hellàda. Costoro si insediarono nel Pinnacolo in Equilibrio, che si dice non sia altro che ciò che rimane della forma fisica di Keraune, quando cadde andando a formare il grande lago noto come Specchio dei Cieli. Al suo interno i Mystes ricavarono le aule della Cittadella, la sede del Credo dell'Equilibrio, ed elessero come guida il più illuminato tra loro. Il Mysterion e il Credo dell'Equilibrio hanno da allora assunto il ruolo di tutori delle genti e delle terre di Hellàda, agendo tramite vaticini, minacce o semplici "suggerimenti", onde evitare che i potentati locali, che col tempo si andarono creando, mettessero a rischio la terra baciata dalla luce e dall'ombra di Phos e Melan. Pare assodato che furono i Mysterion non solo a invitare ma anche ad indicare alle varie popolazioni migrate nella regione dove insediarsi e, sempre loro, a stabilire chi invece non fosse gradito. Si sussurra che nel cuore della Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio vi sia una stanza dove sono conservati i giuramenti dei vari regnanti di Hellàda, misticamente incantati per agire su tutti i loro eredi in modo da garantire l'autorità del Mysterion. Seppure non siano certe né le date né le modalità di arrivo delle varie migrazioni, pare certo che gli Arcani Prelati siano apparsi sul finire del primo secolo dopo la Guerra dei Custodi. Il loro scarso numero iniziale fa supporre che non si trattasse di una migrazione da un'altra regione tramite un Sentiero. Gli stessi Mystes sostengono che i fondatori del loro ordine semplicemente apparvero sul Monte Epifàne, richiamati da qualche forza mistica e misteriosa. Per quel che riguarda Egys e Nymal la data di arrivo viene posta intorno agli inizi del terzo secolo. L'immigrazione, seppur contemporanea, avvenne probabilmente da un'unica Regione. Furono gli Arcani Prelati ad aprire Sentieri che li condussero a Hellàda e c'è chi scommette che giungessero da Vadreen. Più certe sono le informazioni sulle immigrazioni di Tennar e Umani. I primi arrivarono tra gli anni 320 e 340 tramite un Sentiero che da poco collegava Hellàda a una regione sconosciuta e ormai andata perduta. Gli ultimi invece giunsero prima del 444 da Naomh, anno in cui il Popolo delle Stelle chiuse il Sentierio che li collegava con quella che, prima della Guerra dei Custodi, era stata la loro terra di origine. É alquanto probabile che nella Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio esistano archivi storici estremamente accurati e in grado di fornire dati e date più precisi su questi eventi, nonché su tutti gli accadimenti accorsi a Hellàda nei secoli passati, ma gli Arcani Prelati non sembrano per nulla desiderosi di condividerli. Salvo gli eventi sopra descritti la vita e la storia di Hellàda sono continuate così per secoli, immutate e immutabili per generazioni, apparentemente in un perenne stato di equilibrio. A rompere questo affresco idilliaco è stato un fatto assolutamente impensabile: Eraclio Il Confessore, il Mysterion in carica, è misteriosamente scomparso negli ultimi giorni del 1340. Questo fatto inaudito è stato preceduto dal misterioso richiamo di tutti i Mystes e dei loro Depositari presso la Cittadella del Pinnacolo in Equilibrio. Privati delle loro silenziose guide e del monito stesso a preservare gli equilibri della Regione, gli abitanti di Hellàda hanno infranto il sogno di una pacifica convivenza e gli accordi che li legavano da secoli si sono sciolti come neve al sole e attualmente Hellàda è sull'orlo di una guerra civile.

Luoghi d’interesse

Antro della Gorgone

È noto che tra gli abitanti delle Grigie Colline di Àrkos sia molto forte il culto di Phasma il Destriero Spettrale. Ciò non di meno esso non è l'unico nume tutelare a cui i Boschigiani rivolgono le loro preghiere. Per la maggior parte si tratta di credenze innocue legate all'allevamento, all'agricoltura e così via. In un caso però uno di questi culti ha una fama più sinistra. Si narra di antiche rovine, nascoste sul fianco di una montagna, al cui interno verrebbe adorata la Dea Gorgone, una divinità dedita all'odio e alla vendetta. Chi abbia lasciato tali rovine e il motivo per cui la Gorgone sia venerata qui è ignoto, si sa però che per lungo tempo gli abitanti dei Boschi Grigi le abbiano, di nascosto dalle loro Filosofe, fatto offerte per attirarne lo sguardo pietrificante su coloro che, a torto o ragione, ritenevano causa delle proprie sciagure. Il culto non è mai stato particolarmente seguito e negli ultimi anni, anzi, le rovine sono state del tutto disertate e il nome della Dea Gorgone è andato perduto. Si narra che il motivo dietro a questa damnatio memoriae sia legato al fatto che le persone che andavano a implorarne il nefasto aiuto abbiano iniziato a non fare più ritorno. Da allora la vegetazione ha ripreso possesso di quel luogo abbandonato.

Boschi delle Reminiscenze

Gli alberi che formano i Boschi delle Reminiscenze crescono unicamente nelle Nere Terre di Èsperon e sono assolutamente indistinguibili dagli altri tratti di foresta che li circondano. Non si sa quanti di questi boschetti esistano realmente, al momento ne sono stati individuati tre, e ogni viaggiatore è avvertito nel caso decida di avventurarvisi: che lo faccia a suo rischio e pericolo. I Boschi delle Reminiscenze infatti si nutrono della magia naturale della terra di Hellàda, che però viene da essi in qualche modo distorta reagendo alle menti, agli animi e ai timori degli intrusi. È così che dai loro alberi antichi e misteriosi possono emergere eventi del passato, avversari mortali o persone amate. Chi si trova a viaggiare attraverso i Boschi delle Reminiscenze rischia di rivivere situazioni pericolose del passato, le prove più dure della propria vita o gli accadimenti personali che più lo abbiano segnato. Un errore fatale che molti viaggiatori compiono è quello di ritenere che le evocazioni create dai Boschi delle Reminiscenze siano unicamente illusioni, ma la verità è che l'energia magica di questi tratti d foresta è talmente intensa da plasmare e dare vita a simulacri fisici e convincenti di ciò che si agita nei cuori delle creature che li attraversano.

Radura delle Sinfonie

Questa ampia radura si trova nel mezzo dei boschi delle Bianche Corti di Anatòle e si narra che le radici dei suoi alberi si nutrono della più pura magia di Hellàda, rendendola così un potente luogo di potere. La natura mistica della radura è però tale che l'unico modo per invocarne i poteri è tramite la musica. Gli Egys delle Corti sono quindi soliti frequentare la radura per comporre musica, cantare e ballare. Inoltre ogni anno gli Astronomi delle Corti prevedono i giorni più adatti per celebrare un rito conosciuto come Festival della Benedizione. Durante tale celebrazione la natura dei canti e delle invocazioni devono essere volte a richiamare la benevolenza di Phos e Melan sulle terre di Anatòle. Perché ciò abbia successo, però, è necessario che il festival non venga interrotto per la sua intera durata altrimenti le difese mistiche che proteggono i boschi delle Corti verranno meno. Sebbene questo possa sembrare, all'apparenza, un mero evento mondano camuffato sotto un alone mistico, è comprovato che nelle rare occasioni in cui l'evento non sia stato celebrato correttamente le Corti di Anatòle siano state soggette a svariate sciagure (la morte improvvisa di una Despina, l'invasione di creature mostruose, un attacco da parte degli eserciti delle Nere Terre e così via).

Riccadimora

Questa antica magione, all'apparenza abbandonata e fatiscente, sorge nei territori delle Rosse Lande di Nòtos ed era la dimora una antica dinastia il cui principato, quando la famiglia si estinse un secolo fa, venne annesso da Àdamas. Attualmente è divenuto un luogo al quanto chiacchierato, sede di una compagnia di teatranti che mette in scena spettacoli di dubbio gusto ma che attirano un pubblico costante e sempre più numeroso. Le rappresentazioni vengono svolte tra le stanze del palazzo e gli spettatori sono spinti a muoversi attraverso di esse per seguirli, risultando così al quanto coinvolgenti. Ciò che accomuna tutte le messe in scena è oggetto della curiosità e del successo di pubblico: in ogni storia il protagonista è un immortale che preserva la propria vita eterna con atti violenti e macabri. La veridicità e brutalità della rappresentazione è tale che sono soventi gli svenimenti tra il pubblico e, dopo ogni serata, le petizioni per fa chiudere i battenti alla compagnia piovono. Naturalmente è improbabile che i Legati prendano davvero dei provvedimenti, almeno sino a quando la compagnia teatrale avrà un tale seguito di pubblico e questo le consentirà di versare una generosa fetta dei suoi proventi alle casse della Città dei Diamanti.

Palude Mantèia o Palude degli Indovini

Questa località si trova in un qualche punto sul versante nord del Monte Epiphàne ma la sua esatta locazione non è conosciuta ed è misticamente protetta. Nebbie imperscrutabili, che inducono timor panico e confusione, circondano gli acquitrini che ospitano forse la più potente congrega di incantatori di Hellàda. Per antichità e conoscenze occulte gli Indovini della Palude Mantèia possono, infatti, rivaleggiare con gli Arcani Prelati e c'è chi dice che l'organizzazione sia ancora più antica del Credo dell'Equilibrio, essendosi forse insediata nella Regione subito dopo la Guerra dei Custodi. Queste, al momento, restano solo illazioni assolutamente non confermate da ambo le parti. Scopi e fini degli Indovini sono sconosciuti, ma paiono del tutto disinteressati a intromettersi negli eventi mondani della regione e, soprattutto, che ci tengano a stare lontani dagli Arcani Prelati. Questo potrebbe confermare le voci su possibili rancori tra i due gruppi o, cosa ancora più inquietante se fosse vera, che gli Indovini siano degli antesignani del culto a cui, però, venne impedito di entrare a far parte del Credo dell'Equilibrio.

Personalità

Eraclio il Confessore, Mysterion del Credo dell'Equilibrio e Protettore di Hellàda Come per qualsiasi Arcano Prelato, le origini di Eraclio sono oscure e celate. Sono in pochi, anche tra i Mystes, ad aver rivolto la parola all'attuale Mysterion di Hellàda sin tanto che egli era presente nella Cittadella. Era al governo del Credo dell'Equilibrio, e a guardia della regione, giusto da una manciata di anni prima che scomparisse, ma nel suo agire sembrava volesse cambiare il modus operandi dei suoi predecessori. Infatti, anziché limitarsi ad agire qualora qualcosa potesse mettere in pericolo gli equilibri di Hellàda, si era mosso per anticipare la minaccia e fermala sul nascere (come nel caso delle tensioni tra Umani e Tennar in quel di Àdamas). Tale interventismo non è mai stato, almeno a memoria d'uomo, tipico dei Mysterion o, per lo meno, dei Mysterion che l'hanno immediatamente preceduto e questo ha reso la sua scomparsa ancora più destabilizzante per i destini della Regione.

Amarànta e Artemisia Anatòle, Despine delle Bianche Corti

Artemìsia e Amaranta sono state elette solo un anno fa succedendo alle madri adottive, le amatissime Megàra e Medea, morte dopo un lungo e propizio regno. La loro attuale situazione, seppur stabile come ci si aspetterebbe per ogni coppia di Despine che salga al trono delle corti, non è però esente da alcuni pericoli. Il principale è che il loro primo anno di regno è coinciso con la sparizione del Mysterion, dei Mystes e dei Depositari di Hellàda. Il secondo, conseguente al primo, è il riacceso espansionismo della Tirannia di Èsperon che sta soffiando sulle braci mai totalmente spente della rivalità tra i due regni. Tali avvenimenti, già di per sé preoccupanti, si aggiungono al fatto che i sebasti delle Corti non considerino sufficientemente pronte le nuove Despine per ciò che le attende e quindi, involontariamente, stanno fomentando divisione e caos all'interno della stessa Anatòle. Questo è un vero peccato perché le due giovani sovrane hanno le carte in regola per lasciare il segno nella storia delle Corti e di Hellàda tutta. Amarànta è un'ottima arcanista e stratega, Artemisia ha la stoffa della diplomatica ed è una regnante nata. Potenzialmente entrambe avrebbero i numeri per superare i fasti del regno di coloro che le hanno precedute, purché abbiano modo di poterlo fare.

Bàlas Èsperon, Tiranno delle Nere Terre

Massiccio, possente e ferale, Bàlas è un nymal dai tratti di leone di mezza età, ma tutt'altro che indebolito dagli oltre trent'anni di regno. Il regno oppressivo a cui ha sottoposto i casati di Èsperon è stato raramente visto anche nei suoi predecessori e c'è chi, tra la sua stessa gente, inizia a temere che il Tiranno intenda preparare un colpo di mano per far fuori, e non solo in maniera metaforica, tutti i membri più anziani del clan reale così da aprire la strada alla successione per i propri figli. Aspro e Dìdimo, inseparabili gemelli e primogeniti del Tiranno, si comportano in tutto e per tutto come Principi della Corona seguendo pedissequamente le orme del padre, con grande soddisfazione di quest'ultimo. Bàlas ha colto al balzo l'occasione di affrancarsi dal giogo che i Mysterion hanno sempre messo al collo degli Tiranni di Èsperon in modo da limitarne le smanie di conquista. Il Nymal è assolutamente intenzionato a gettare Hellàda in una guerra così da rendere Èsperon la provincia dominante della regione e assicurare alla sua discendenza il potere per molte generazioni.

Andronico Paleologos, Arcilegato di Àdamas e Granlogoteta delle Rosse Lande di Nòtos

Andronico ha tutto ciò che si potrebbe desiderare: appartiene a una famiglia tra le più antiche di Àdamas, e sicuramente la più ricca, ricopre il ruolo di Arcilegato della Città dei Diamanti e possiede svariate proprietà, acquistate o gentilmente donategli, dove intende trascorrere una tranquilla vecchiaia...quando giungerà il momento. Al governo di Àdamas e di tutta Nòtos da quasi dieci anni ma con un secondo mandato già in tasca, cosa mai accaduta sinora nella storia della Città dei Diamanti, era convinto che nulla potesse rovinare questo stato di cose. Questo sino a quando non gli è stato rammentato, dal Mystes assegnatogli come consigliere, che fosse giunto il momento di “occuparsi del problema della convivenza in città”. Indignato e oltraggiato da tale affronto, consapevole che la sua posizione tra i Legati ne abbia subito uno smacco, Andronico non ha potuto che gioire della scomparsa dell'inviato del Mysterion. Attualmente l'evoluzione politica in Hellàda è aperta a un ampio margine di profitto e Andronico intende fare di tutto per metterselo in tasca.

Ninfa Kalon, Sophia delle Filosofe delle Grigie Colline di Àrkos

Ninfa è in assoluto la più giovane donna a essere mai stata eletta a capo del consiglio delle Filosofe di Àrkos. La giovane ha appena diciotto anni e, come da tradizione, è stata scelta al di fuori delle Grigie Colline. Ninfa infatti proviene da Kalon, un antico principato ora facente parte delle Rosse Lande di Nòtos, ed è l'ultima discendente della sua famiglia regnante. È in assoluto la guaritrice più potente che si sia mai vista ad Àrkos, è dotata di grande avvedutezza e notevole saggezza, anche se non sempre di un carattere “malleabile” e accondiscendente, retaggio, si dice, delle sue origini nobiliari. Ciò non di meno la sua scelta quale nuova Sophia è stata incontestabile. Ninfa infatti era in visita presso le Grigie Colline cercando qualcuno che la instradasse nello studio della guarigione, per la quale era innegabilmente portata, quando apparve Phasma il Destriero Spettrale. Ignorando chiunque altro tra i presenti l'apparizione si avvicinò alla giovane chinando il capo in modo che lei potesse accarezzarlo, svanendo subito dopo. Di fronte a tale manifestazione divina tutte le Filosofe di Àrkos, che avevano da poco perso la loro guida, decisero che Ninfa dovesse diventare la loro nuova Sophia.

Nomi tipici

Le matrici linguistiche si rifanno alla koiné greca del periodo ellenistico e a quella bizantina, con presenza di nomi in vaniriano comunente ispirati alla suddetta fonetica. I nomi propri degli hellàdi sono generalmente derivati da caratteristiche fisiche o caratteriali, anche se da qualche secolo tra le classi più abbienti sono iniziati a diffondersi nomi derivati da aggettivi elogiativi. Esempi di nomi femminili: Adea “piacevole”, Anthe “fiorita”, Argea “abbagliante”, Arsìnoe “ingegnosa”, Artemìsia “perfetta”, Agatoclea “rinomata”, Amarànta “che non sbiadisce”, Berenìce “vittoriosa”, Clòri “verdeggiante”, Deidamìa “ostile a chi uccide”, Elettra “ambrata”, Eudora “bel dono”, Eufrosìne “gioiosa”, Haidée “modesta”, Laodamìa “signora di genti”, Kàle “graziosa”, Laodìce “giusta col popolo”, Leocàdia “splendida”, Medea “riflessiva”, Melita “dolce”, Neera “giovane”, Pandora “che ha ogni dono”, Polissena “molto ospitale”, Nìnfa “giovinetta”, Stratonìce “condottiera vittoriosa”, Zòe “vivace”. Esempi di nomi maschili: Andreas “virile”, Antìgono “ribelle”, Andronìco “vincitore”, Antìnoo “avversario intellettuale”, Antìoco “saldo contro i nemici”, Aspro “canuto”, Balas, “signore”, Callìmaco “buon combattente”, Dìdimo “gemello”, Eumene “benevolo”, Eusebio “pio”, Evergete “benefattore”, Mauro “moro”, Meleagro “amante della caccia”, Nearco “giovane capo”, Nicatore “vittorioso”, Nicomede “che pianifica vittorie”, Pirro “rossiccio”, Polidoro “ricco di doni”, Seleuco “abbacinante”, Tolomeo “battagliero”. Per quel concerne i cognomi, ne esistono due tipologie. La prima riunisce quelli afferenti alle dinastie che da secoli dominano i potentati di Hellàda. Queste casate solitamente adottano i nomi dei propri feudi aviti come nome di famiglia, a esempio Bàlas Èsperon, Ninfa Kalon e così via. Per la stragrande maggioranza della popolazione, invece, il cognome non è altro che l'identificativo del lavoro del primo avo a cui si riesca a far derivare la famiglia. Esempi di cognomi di questa tipologia: Abalàntas “portabisacce”, Ampélas “vignaiolo”, Amyntas “difensore”, Anémas “commerciante di gomitoli”, Apotìras “venditore di formaggi”, Aulétes “suonatore di liuto”, Bàlsamon “imbalsamatore”, Briénnios “rematore”, Cerulàrios “candelaio”, Chìtas “fornaio”, Dùcas “comandante”, Enomàos “vignaiolo”, Epìtropos “tutore”, Iàson “guaritore”, Ialéas “vetraio”, Ippodamos “addestratore di cavalli”, Laskàris “soldato”, Leàrcos “domatore di leoni”, Màias “nutrice”, Melissùrgos “apicoltore”, Metàxas “tessitore di seta”, Paleòlogos “venditore di anticaglie”, Pantécnas “artigiano tuttofare”, Sàgmata “sellaio”, Zonàras “fabbricante di cinture”.

Detti popolari

“Evoè!” [ saluto tipico di Hellàda ]

“Ototoipopoi!” [ espressione tipica di Hellàda equivalente a “accidenti” o “maledizione!” ]

“Non cade foglia che il Mysterion non voglia!” [ l'autorità del Mysterion è assoluta ]

“Ho appena visto un Mystes!” [ detto di fronte ad un presagio di sventura ]

“Un Boschigiano senza un cavallo è come una casa senza il tetto. Un Terriano senza un'ascia è come una casa senza la porta. Un Cortigiano senza un arco è come una casa senza pareti. Un Landese senza moneta è come una casa... senza la casa!” [ come dire che è assolutamente impossibile trovare un Landese senza denari in tasca ]

“Un Tiranno non fa crediti” [ detto da qualcuno che esiga subito ciò che gli spetta ]

“E chi sono?! Una delle Despine?” [ detto da una persona da cui si pretenda che faccia qualcosa di apparentemente impossibile ]

“E' come cercare un sentiero nella Palude degli Indovini” [ di qualcosa/qualcuno che non si trova ]

“Ma sei diventato cittadino di Àdamas?” [ detto di una persona che si mostra improvvisamente danarosa/fortunata ]

“Mai dare nome a un fiume!” [ detto ad una persona dopo che si sia cacciata in un guaio ]

“È il tempo di Sorella Melandys” [ è giunto l'inverno ]


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