Belgograd

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Immortale Impero di Belgograd

Stemma di Belgograd, illustrato da Elisa Giovannini

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Custode

Basilisco, la creatura con testa, busto e zampe di gallo, addome, coda e ali di drago.

Custode di Belgograd, illustrato da Alberto Rotili e Michele Ponzo

Motto

Nella tenebra risplende

Tipo di Governo

Monarchia assoluta. Il titolo completo del sovrano è Gran Principe di Belgograd, Imperatore di Morav, Autocrate di Ledigraad, Granduca di Petrograad, di Kjiv, di Prahag e di Sibir, Voivoda di Kosveria. Il potere è totalmente nelle sue mani, sebbene si avvalga solitamente di due grandi organi statali: il Parlamento dei Notabili, un'assemblea composta da duecento rappresentanti delle comunità di tutto il Principato, e il Circolo Ristretto, composto dal Metropolita di Ledigraad, il Gran Maresciallo ed i cinque Boiardi.

Razze

La maggioranza degli abitanti dell’Impero sono di stirpe umana, sebbene siano presenti in percentuali variabili anche tutte le altre razze di Vaniria, come egys, tennar e nymal. Nel corso dei secoli, vuoi per temperamento vuoi per innate capacità, ogni razza si è specializzata in determinati campi e capacità, arrivando a primeggiare sulle altre. Gli umani sono universalmente riconosciuti come i migliori fabbri dell’impero e ben pochi possono rivaleggiare con loro quando si tratta di sparare con pistole e fucili. I tennar invece posseggono una padronanza intuitiva delle pratiche alchemiche che non ha eguali, anche grazie ad un perfetto controllo di sé che li mantiene calmi e concentrati. Gli egys sembrano invece possedere una propensione alla meccanica e all’ingegneria che li rende provetti inventori, anche grazie alla determinazione che ne anima gli intenti. Infine, l’aspetto spesso feroce dei nymal contribuisce a renderli così inquietanti che vengono contesi dai reparti di fanteria imperiale: una prima linea di nymal che caricano con violenza è uno spettacolo che nessuno vorrebbe vedere, trovandosi dall’altra parte.

Descrizione

L'Immortale Impero di Belgograd è costituito per la quasi totalità da vastissime pianure e da rilievi molto deboli, eccezion fatta per la Catena degli Ulpazi a sud, che ospita la vetta più alta dell’Impero, chiamata il Trono di Sargon, ed i Monti Valati a nord-est. La parte centro-settentrionale è costituita da pianure interrotte da rilievi modesti, mentre la provincia di Sibir presenta una zona piatta in modo quasi formidabile, l'Altopiano Moravico. Ad ovest, dove l’Impero è lambito da un lungo tratto di mare, le coste meridionali si estendono per molte miglia e sono prevalentemente basse, mentre quelle che si spingono a nord incontrandosi con i Monti Valati sono più frastagliate e spesso impraticabili nei mesi più freddi per via della presenza di numerosi iceberg. I fiumi più importanti dell’Impero sono il Nive, il Sonn e il Vorah, che attraversano rispettivamente le città di Ledigraad, di Kjiv e di Petrograad.

Mira Semya Bols'noj - Foto di Laura Della Calce

I Belgogradiani hanno stili di vita differenti a seconda della tribù d'appartenenza, e variano lungo tutta la scala della civilizzazione, dai colti e raffinati esponenti della tribù dei Koviet ai passionali e combattivi appartenenti alla stirpe dei Kospdar, passando per i gioviali ed audaci commercianti Daciari fino agli ombrosi e fatalisti Sillavani. Ad ogni tribù possono appartenere, indifferentemente, tutte le razze di Vaniria. La società belgogradiana è piramidale, con i ceti sociali più bassi composti da servitori, contadini e operai dei grandi opifici. Poco sopra vi sono gli artigiani e i piccoli proprietari terrieri, oltre ad allevatori, sacerdoti e commercianti di ogni sorta, che a loro volta sottostanno alla piccola nobiltà e ai grandi latifondisti. Ai vertici della società vi sono i Metropoliti, la Grande Nobiltà e i più alti gradi militari, fino ad arrivare ai cinque Boiardi e al Gran Principe. Parimenti, anche la ricchezza ed il livello di benessere aumentano esponenzialmente con l’avanzare sulla scala sociale, con gran parte delle risorse concentrare nelle mani di pochi.

Culto

Culto della Chiesa della Bianca Triade: Sargon l'Infallibile, Rachis la Levatrice e Ghola la Signora della Cenere. La Chiesa è nata dall'unione del pantheon dei Koviet, che venerava la Coppia Divina di Sargon l'Infallibile e di Rachis la Levatrice, e del culto di Ghola della popolazione Kospdar. Sargon è lo stratega divino, il signore della guerra e l’eterno guerriero, colui che guida alla vittoria sbaragliando ogni ostacolo. Al suo fianco si erge Rachis, colei che dona la vita ed al cui seno si nutre l’infante, ma anche la saggia voce a cui prestare ascolto, in qualunque situazione. Infine, a conclusione del ciclo, Ghola, che è morte e cenere, guida dei defunti e giudice di quanto accaduto in vita. Il clero della Chiesa ha una struttura piramidale, con i Monaci della Triade (coloro che si occupano di un piccolo tempio o comunità) e gli Erranti Bianchi (sacerdoti itineranti del culto) alla base e i Metropoliti (i responsabili del culto di una comunità importante o di un'intera città) più in alto, fino ad arrivare al Metropolita di Ledigraad che guida la Chiesa. Ogni sacerdote vede la Triade come un'unica entità e non un culto diviso, e ne venera tutti e tre gli aspetti tramite complessi rituali e cerimoniali dedicati.

Sargon l'Infallibile, illustrato da Laura Genovese Rachis la Levatrice, illustrata da Laura Genovese Ghola la Signora della Cenere, illustrata da Laura Genovese

Capitale

Ledigraad, detta la Città Immacolata per lo splendore dei marmi bianchi con cui è costruita la maggior parte degli edifici della parte ricca della metropoli. Posta lungo il fiume Nive, è la capitale da quasi trecento anni, edificata sulle rovine di Moravgrad. Suddivisa in anelli concentrici, Ledigraad presenta svariate cerchie di mura che dividono i quartieri come i vari ceti sociali della popolazione. La parte periferica della città è abitata principalmente dai ceti più bassi, i contadini e gli artigiani più poveri. Mano a mano che si avanza verso il centro, il reddito e la nobiltà di sangue crescono, fino a raggiungere l’apice del potere nei pressi del Palazzo Reale e della maestosa Piazza Bianca.

Province

L’Impero di Belgograd è suddiviso in cinque Principati, ciascuno dei quali comprende anche ampi territori circostanti, necessari al suo sostentamento, disseminati di villaggi e zone agricole, laddove il clima lo consente. Tutte e cinque i Principati sono guidati da un Boiardo e presentano caratteristiche culturali e politiche molto profonde e radicate.

Kosveria

La Kosveria, il più meridionale dei principati, è dominata dai monti Ulpazi, fra cui spicca il Trono di Sargon, la vetta più alta di tutta la regione. Qui la maggioranza della popolazione, qualunque sia il ceppo razziale da cui proviene, appartiene alla tribù dei Kospdar, uomini e donne dal carattere passionale, iroso e combattivo, la cui usanza di tatuarsi braccia e viso con colori accesi li rende riconoscibili in tutto l’impero. Fino a poco tempo fa, la Kosveria è stata teatro di una sanguinosa guerra civile: Vladimir X Grigorjvič, spietato Boiardo, era costantemente impegnato a sedare le rivolte fomentate dagli uomini di Boris Petrovich Pugačev, un tempo generale agli ordini dello stesso Vladimir. Durante la primavera del 1340, dopo oltre dieci anni, la Kosveria ha ottenuto l'agognata pace grazie alle buone intenzioni della novella sposa dell'imperatore, la Gran Principessa Alena Alesovna Bòrivoja, mediando una difficoltosa tregua che ha portato a un armistizio tra le forze ribelli e quelle dei reazionari durante la seconda adunata delle quattro nazioni ospitata dall'Immortale Impero, proprio nelle terre di Kosveria.

Sibir

L’immenso e desolato Principato di Sibir è una tundra aspra e ben poco popolata, ricca però di risorse come legname, pelli, metalli e carbone. Quasi la totalità dei suoi abitanti è originaria del ceppo tribale dei Sillavani: taciturni, scontrosi e fatalisti, hanno fatto del cinismo un vero e proprio stile di vita. Abituati a combattere il gelo che caratterizza la loro terra, si vestono spesso con pelli, pellicce e abiti pesanti anche quando viaggiano verso zone più temperate.

Sergej Semya Bols'noj, della provincia di Sibir - Foto di Laura Della Calce

Petrograad

Il Principato più prospero di tutta Belgograd è indubbiamente Petrograad, grazie ai numerosi fiumi navigabili e alle fiorenti città portuali della costa. Qui è la tribù dei Daciari a fare da indiscussa padrona: uomini e donne gioviali e solerti, commercianti provetti e audaci curiosi, usano adornarsi i capelli con monili, piume e bizzarre acconciature, tingendoli talvolta con colori accesi. I Daciari sono stati per lungo tempo la spina dorsale delle esplorazioni dell’Impero, ed è fra di loro che si trova la più alta percentuale di cercatori impegnati a dare la caccia a nuovi sentieri nel wrax.

Kjiv

Il Principato di Kjiv viene definito la “Perla di Belgograd”: abitato in maggioranza dai membri della tribù dei Koviet, il cui temperamento sensibile li rende sofisticati artisti, questa terra prospera sotto la direzione di Katarina II Petrovova, nobildonna di cultura, mecenate dell'arte e patrona di molti illustri letterati e sapienti. Amanti del bello in ogni sua forma, i Koviet si adornano di grandi quantità di bracciali, anelli, collane e monili di ogni forma e genere, la cui complessità e quantità è indice della propria posizione nella società di Kjiv.

Prahag

Ultimo nato, Prahag è il più piccolo dei Principati, ed accoglie al suo interno uomini e donne provenienti da tutte e quattro le tribù principali di Belgograd. Prahag è un crogiolo in cui fermentano idee peculiari, dalle arti ermetiche come l'alchimia, l'occultismo e l'astrologia arrivando fino all'esoterismo, probabilmente anche grazie al forte connubio culturale che lo rende unico in tutta Belgograd.

I Daleko

Taluni, fra gli uomini e le donne native dell’Impero, dimostrano sin dall’infanzia di possedere doti e capacità fuori dal comune: costoro sono chiamati Daleko, che nell’antico dialetto di Belgograd significa lontani, diversi, distanti. Pur essendo una realtà accettata nella società imperiale da diverse centinaia di anni, non esiste una spiegazione universalmente concorde sull’origine della loro diversità, e ciò ha causato un fiorire di leggende che li vuole ora benedetti dagli Dèi, ora invece mutati nel corpo e nello spirito a causa di influenze benigne del makir o maligne del wrax. Forti, valenti e abili, i Daleko sono integrati nella vita dell’Impero, sebbene l’alone di mistero e la naturale diffidenza verso ciò che è diverso precluda loro l’accesso alle più alte cariche di Belgograd, anche quando la famiglia da cui discendono è di nobili natali.

Borislav Semya Bols'noj - Foto di Laura Della Calce

Livello Tecnologico

I Belgogradiani amano la tecnologia e tutto ciò che può, in un modo o nell’altro, migliorare la qualità della loro vita, sebbene molto spesso il popolo sia ignaro dei principi che si nascondono dietro meccanismi e innovazioni. L’ingegneria è guardata con ammirazione ed una punta di superstizione derivata dall’ignoranza, sebbene sia ben presente nell’infrastruttura della Capitale e delle città maggiori dei Principati. Abili forgiatori di armi, da quelle bianche a quelle da fuoco, gli abitanti dell’Impero hanno una particolare predilezione per balestre, sciabole e fucili a canna lunga. Il livello dell’istruzione del singolo è direttamente proporzionale al suo posto nella scala sociale: più ci si eleva, maggiori sono le probabilità di poter apprendere a leggere, scrivere e far di conto.

Sentieri

Belgograd ha Sentieri stabili che la collegano a Vadreen, Invicta e Margara.

Storia

Gli albori di Belgograd sono incerti e oscuri, perdendosi nel mito. Le cronache e le leggende riportano che, tra il III e il IV secolo, un condottiero di nome Algirdas guidò la grande tribù dei Koviet attraverso un passaggio aperto nel wrax, fermandosi ai piedi delle catene montuose dei Valati, nell’attuale provincia di Kjiv; gli storici odierni ritengono che il Sentiero, ormai chiuso da secoli, provenisse dall’attuale regione di Hyadzgaar. Qui si stabilì con i suoi seguaci ed iniziò a fondare un piccolo regno, sottomettendo le popolazioni autoctone e costruendo la città di Kalita. La zona tuttavia era già abitata da tempi immemori dalla tribù dei Daciari, che tentarono di scacciare gli stranieri, affidandosi alla guida di Jursich il Tetro. Gli scontri durarono per quasi vent'anni, finché il figlio di Algirdas, Belgor, non fece pace con i Daciari sposando la figlia di Jurisch, Tatiana, dando quindi vita alla dinastia Belgoroff attualmente ancora al potere. Nei secoli successivi i Belgoroff s'impegnarono ad ampliare i confini dell’Impero, avanzando verso sud e verso ovest e sottomettendo o scacciando le popolazioni indigene che incontravano; i Daciari, seguendo la dinastia regnante, finirono per spostarsi dalla loro zona originaria verso sud-ovest, e lasciarono le loro antiche terre all’espansione di altre tribù già sottomesse, come quella dei Koviet. Nel 1037, Konstantin VIII Belgoroff fondò l'attuale capitale dell’Impero, Ledigraad l'Immacolata, innalzandola dalle ceneri di Moravgrad, la vecchia capitale del principato Daciaro. Vent'anni dopo sua figlia Irina II Belgoroff fermò la campagna d'espansione di Belgograd dopo aver sconfitto il Boiardo Mircea III di Valatia e a seguito della distruzione della città di Kalita ad opera del wrax, consolidando i confini nord-orientali con il Vallo Nero ai piedi dei Monti Valati. Nel 1142 furono infine consolidati gli attuali confini, con il matrimonio tra il Gran Principe Andrej “il Grande” Belgoroff e la principessa Roxelana Khuss della tribù dei Kospdar, stanziati nella regione più meridionale di Kosveria. La storia dell'Immortale Impero proseguì più o meno senza grandi sconvolgimenti, eccezion fatta per la scoperta, nel 1147, della regione di Vadreen, attraverso un periglioso sentiero nel wrax. Fu nel 1317 che la situazione tornò a farsi turbolenta: il Metropolita di Kalingraad, il monaco Laslovjan, diede vita all'Eresia dei Puri, una corrente religiosa che predicava l'avvento di un nuovo Regno appartenuto a quanti si fossero “purificati nell'animo” seguendo la via indicata dal Monaco, che si proclama Prescelto di Sargon. Dopo aver ucciso il Conte Jaroslav IV, Laslovjan dichiarò Kalingraad un territorio indipendente. La risposta del Gran Principe non si fece attendere e il Gran Maresciallo Anastasia Karichenka guidò una vittoriosa armata contro i ribelli del Monaco Pazzo, sconfiggendo Laslovjan e radendo al suolo la città per epurare completamente la minaccia. A seguito di questi fatti fu costituito il Principato di Prahag, per assicurare un controllo più ferreo sulla zona. Negli ultimi dieci anni due grandi avvenimenti hanno scosso la Pace Imperiale: dal Vallo Nero e i monti Valati un sedicente Boiardo Mircea III ha rivendicato il trono di Belgograd. Nella primavera 1339, ad ogni modo, si è scoperto che costui altri non era che una creatura del Wrax la cui intenzione era sobillare astio e odio così da accrescere il suo potere. Le sue mire sono però state fortunatamente sventate. Al contempo la regione di Kosveria, in piena guerra civile da oltre dieci anni, ha ottenuto l'agognata pace grazie alle buone intenzioni della novella sposa dell'Imperatore, la Gran Principessa Alena Alesovna Bòrivoja, che ha mediato una difficoltosa tregua che ha portato a un armistizio tra le forze ribelli e quelle reazionarie durante la seconda adunata delle quattro nazioni ospitata dall'Immortale Impero, proprio nelle terre di Kosveria, nella primavera del 1340.

Luoghi d'Interesse

Rovine di Kalingraad: i resti di una città distrutta dalla furia degli uomini del Generale Anastasia. Il governante di Kalingraad, il Conte Jaroslav IV, fu assassinato dal Metropolita Laslovjan: proclamatosi Prescelto di Sargon, il Metropolita tentò di guidare una secessione della regione meridionale dell’attuale Prahag, secondo gli ideali dell’Eresia dei Puri. Quando le armate del Gran Principe Vasilj II di Belgograd, padre dell'attuale Gran Principe, sconfissero Laslovjan, il sovrano ordinò che l'intera città venisse rasa al suolo.

Trono di Sargon: il monte più alto di tutto l’Impero. Si trova nella parte occidentale della Catena degli Ulpazi, ed ha vagamente la forma di un trono, dopo che il fianco settentrionale della montagna è franato oltre cinquecento anni fa. La cima della montagna non è mai stata raggiunta.

Piazza Bianca: il centro del potere di Belgograd, è una splendida piazza fatta costruire da Konstantin VIII Belgoroff. Vi si trovano il Palazzo Reale, la Grande Cattedrale della Triade, il Mausoleo di Belgor (fondatore della dinastia) e la statua di Algirdas il conquistatore.

Personalità

Aleksandrej III Vasil'evič Belgoroff

Umano: Gran Principe di Belgograd, ventunesimo sovrano della dinastia di Belgoroff. Un sovrano dispotico e severo, che guida la nazione con il pugno di ferro e l'aiuto di validi collaboratori.

Roman V Fëdorovič di Petrograad

Umano: Boiardo del terzo principato per estensione, Roman comanda la nazione con il più ampio flusso commerciale di Belgograd, grazie ai numerosi fiumi navigabili e alle fiorenti città portuali della costa. Il Boiardo è conosciuto principalmente per il suo genio in tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'ingegneria e le innovazioni, e la sua capitale è un esempio di struttura urbanistica quasi perfetta.

Ladislao IV di Prahag

Egys: Boiardo del modesto Principato di Prahag, la cui capitale è detta la "Città d'Oro" per le decorazioni metalliche dorate che ornano templi e palazzi, Ladislao è un uomo piuttosto schivo, che lascia che siano i suoi amministratori a governare per conto suo, mentre egli dedica la maggior parte del suo tempo a studiare arti ermetiche come l'alchimia, l'occultismo, l'astrologia e l'esoterismo dall'imponente castello che domina la capitale.

Katarina II Petrovova di Kjiv

Umana: Boiarda del Principiato di Kjiv, è una nobildonna amante della cultura, una mecenate dell'arte e patrona di molti illustri letterati e sapienti. Discende dai Principi di Kjiv, la famiglia più ricca di tutta la nazione, ed è nota per il grande sfarzo che circonda la sua corte e l'innumerevole numero di amanti. È la governante più disposta ad assecondare i bisogni del popolo.

Irina I Mikajlovič di Sibir

Umana: Boiarda dell'immensa e desolata regione di Sibir, una tundra sconfinata e spopolata, ricca però di risorse come legname, pelli e varie miniere di metalli e carbone. Irina è una donna dura come la terra che governa, ma è anche un’ottima statista in grado di guidare una zona tanto impervia e selvaggia e farla prosperare, laddove altri vedrebbero solo sassi e ghiaccio.

Viktor Ilich Padorin, Reggente di Kosveria

Umano: Boiardo di una delle famiglie più in vista di Kosveria, ha assunto il ruolo di capo del consiglio di reggenza del principato dopo la morte di Vladimir X Grigorjvič nella primavera del 1340, morte che è coincisa con l'armistizio tra forze ribelli e reazionarie che avevano insanguinato per oltre dieci anni la provincia. Il Boiardo Padorin non è probabilmente la più limpida tra le persone, ma la minore età del nuovo principe Vladimir XI, la caduta in disgrazia della seconda famiglia più importante di Kosveria, gli Orlov, e la necessità da parte imperiale di dare un segnale di distensione nei confronti della nobiltà kosvera hanno spinto il Gran Principe e il suo consiglio ristretto ad accordargli tale onore.

Helga Hetzi detta la Lupa

Nymal: Metropolita e Capitano Generale della Guardia Cittadina di Belgograd. Helga è una donna di umili origini, ma ha salito i ranghi della Guardia Cittadina grazie alla sua determinazione, alla sua fedeltà cieca e alla sua spietatezza nel far osservare le leggi. Il suo corpo militare risponde solo al Principe Aleksandrej stesso, ed Helga è anche a capo del "Pugno di Belgoroff", il reparto di polizia segreta del Regno.

Anastasia Karichenka

Umana: grande e forte, Anastasia è il Gran Maresciallo di Belgograd. Oltre ad essere una validissima combattente, a capo dei Basilischi Neri (la guardia personale del Principe Regnante), ed un’eroina nazionale per i suoi numerosi successi in campo bellico, Anastasia è una stratega senza pari, che si è guadagnata il suo grado allorché, con una campagna militare a sorpresa durante i gelidi mesi d'inverno, riuscì a spazzare via le armate del Metropolita ribelle Laslovjan.

Aga Zima

Tennar: questa anziana ed inquietante donna vaga per tutto il Regno senza apparentemente avere una meta precisa, a bordo di un carretto di ferro trainato da due orsi ammaestrati. Nessuno sa chi sia e quanti anni abbia veramente, ma si sussurra che sia una strega o una sapiente in circolazione dalla fondazione del Regno stesso, e che spesso si presenti laddove una grande minaccia rischi di compromettere la stabilità di Belgograd.

Boris Petrovich Pugačev detto l'Orso

Nymal: questo colossale e barbuto guerriero un tempo era a capo dell'armata occidentale del Principe Vladimir X di Kosveria, ma, disgustato dalle continue barbarie e dai modi sanguinari del nobiluomo sulla popolazione, decise di ribellarsi e di guidare la cosiddetta Rivolta d'Autunno. Dopo la pace tra ribelli e reazionari, raggiunta nella primavera 1340, Pugačev è stato impegnato nella ricostruzione della sua amata terra, anche se si è subito vociferato che dal governo centrale gli si volesse offrire una alta carica nell'esercito imperiale. Ciò si è concretizzato nell'estate stessa di quell'anno durante le operazioni militari ad Ingranya. Purtroppo l'eroico Nymal ha dato la sua vita in quella occasione e ora è ricordato come eroe nazionale e diverse piazze, nonché una nave della flotta imperiale, hanno ricevuto il suo nome.

Nomi Tipici

A prescindere della tribù di provenienza, i nomi tipici degli abitanti dell’Impero affondano le proprie radici nel ceppo linguistico slavo-orientale, da cui ha origine la lingua della Russia odierna, accompagnati da un cognome derivante dall’ascendenza paterna. Alcuni esempi di nomi maschili: Aleksei, Boris, Dimitri, Foma, Georgi, Igor, Yuri, Ivan, Liev, Nikita, Vladimir. Alcuni esempi di nomi femminili: Arina, Bella, Emma, Irina, Katarina, Lidia, Ludmilla, Natacha, Olga, Sonia, Vera. Questi invece alcuni suggerimenti sui cognomi: Abramov, Afanasyev, Agafonov, Belousov, Belov, Belyaev, Danilov, Fedorov, Fedoseyev, Gorshkov, Goushchin, Kalinin, Kapustin, Karpov, Kazakov, Loginov, Lukin, Medvedev, Nesterov, Potapov, Romanov, Samsonov, Saveliev, Sobolev, SokolovTeterin, Vasiliev, Yakushev, Zhdanov, Zykov.

Lyudmila Semya Bols'noj - Foto di Laura Della Calce

Detti Popolari

“Nella foresta gli alberi non sono uguali, così nel mondo gli uomini”: gli uomini non sono tutti uguali.

“Sette balie fanno il bimbo cieco”: lascia che se la cavi da solo, o ancora, lascia che impari dai propri sbagli.

“Solo un cattivo soldato non spera di diventare generale”: prima di pretendere qualcosa, impegnati a fondo per ottenerla.

“Una buona moglie non vale un buon fucile”: una buona arma, per un guerriero, vale più di ogni altra cosa.

“Mangia la cenere!”: su di te sventura o comunque un malaugurio, in riferimento a Ghola la Signora della Cenere, che presiede alla morte.

Consigli sul costume

Per i costumi e le scenografie dei loro personaggi, i giocatori di Belgograd possono trarre ispirazione dall’area dell’Europa orientale (con particolare riferimento a Russia europea, Ucraina, Siberia occidentale, le regioni storiche della Boemia e della Transilvania), in un periodo che va dall’XI al XVII secolo. Non è necessario attenersi accuratamente ad un determinato periodo o costume tradizionale: al contrario, sono benvenute contaminazioni tra gli stili dei vari luoghi e secoli indicati, oltre a quelle con elementi fantasy. Non sono però concessi elementi che si allontanino troppo in termini di spazio e di tempo dai limiti indicati: ad esempio costumi da antichi greci, costumi arabi, elementi di abbigliamento novecenteschi, gonne con crinolina. La galleria che trovate al link qui sotto vi può dare utili spunti, ma se avete qualunque dubbio su elementi del vostro costume potete chiedere il consiglio dello staff nel gruppo Facebook della vostra Regione.

Galleria Pinterest con ispirazioni per il costume