Tèrengrat

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Térengrat

Stemma di Terengrat, illustrato da Elisa Giovannini

In questa Regione è possibile creare un Personaggio Giocante per la Campagna Vaniria.

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Custode

Balàur, il drago dai colori cangianti, dotato di ali membranose, quattro zampe e artigli da rapace.

Custode di Terengrat, illustrato da Alberto Rotili e Michele Ponzo

Motto

Sempre Viaggiare

Tipo di Governo

Diarchia per diritto divino. Tutte le città hanno un Barone (Dom), la cui carica è elettiva. Questa figura viene scelta tra gli esponenti delle famiglie nobili di antico lignaggio, quale che sia la loro razza. Tra i Dom ogni dieci anni viene eletto un Re, che assume la carica di Nobi. Ad esso è associato l’Arcano dell’Imperatore. I Nomadi hanno una Regina, chiamata Tzigan. Le modalità della sua elezione sono piuttosto complesse: a intervalli decennali ogni tribù, nonché ognuna delle città di Karan Lik e Ali Man, sceglie una propria candidata a ricoprire la carica per i dieci anni successivi. Le candidate si riuniscono nel tempio di Bali Lebka, dove i sacerdoti operano un rito di vaticinio, indicando la prescelta dagli Dèi. Dal momento della sua investitura la Tzigan è rispettata e venerata come una divinità minore; ad essa è associato l’arcano dell’Imperatrice. Dopo aver consacrato la loro unione davanti agli dèi venendo sposati dal Teljic, il Nobi e la Tzigan costituiscono la Coppia Reale di Terengrat. Essi hanno pari dignità e si muovono indipendentemente l’uno dall’altra, visitando altre Regioni e presiedendo alle ambascerie. Alla Coppia Reale come a quella divina è associato l’Arcano degli Amanti.

Razze

I tennar sono la razza più diffusa su Terengrat e le testimonianze della loro presenza nella regione risalgono a tempi remotissimi. Asseriscono fieramente di essere stati i primi abitanti di Terengrat – adducendo a prova di questo la somiglianza tra il nome del loro popolo e quello della regione – e, di certo, hanno fondato quella che attualmente ne è la capitale. Sentendosi i padri della civiltà Teren, i tennar vivono un profondo senso di comunione con la Regione, proteggendo in ogni modo possibile l'integrità materiale e spirituale della terra e del popolo Teren. Presentano nella maggior parte dei casi pelle nelle sfumature del blu, del viola o del verde. Gli egys di Tèrengrat presentano spesso orecchie di varie forme ma non eccessivamente allungate, moltissimi hanno occhi di colori peculiari, quali il giallo o il rosso. Gli egys sono la seconda razza più diffusa di Tèrengrat e hanno fondato diverse città minori, tutte dedite principalmente al commercio; possono essere in egual misura stanziali o nomadi. Gli umani non sono particolarmente diffusi: vivono in gruppi nomadi che si spostano con carovane di città in città, e sono mercanti, mercenari, artisti, saltimbanchi, sarti e guaritori. Soltanto la grande città commerciale di Ali-Man accoglie una numerosa comunità di umani stanziali. Infine, I nymal sono la razza più rara: sono organizzati in tribù che si spostano continuamente nelle ampie pianure aride della regione, vivendo essenzialmente di caccia. I tratti dei nymal di Tèrengrat variano enormemente da individuo a individuo, ma il connotato più comune è una lunga e folta coda di pelliccia che ricorda quella delle volpi.

Descrizione

La regione è una grande isola. Il clima è desertico - freddo nella parte settentrionale del paese, temperato in quella meridionale. Buona parte del territorio è montuoso o collinare. Le coste sono frastagliate e spesso molto alte ma, dove la conformazione del terreno lo permette, accolgono numerosi porti. Le navi teren viaggiano in prossimità della costa, navigando il mare fino al confine col wrax. Attraverso le catene montuose e le colline si snodano un numero impressionante di vie cavalcabili, tutte estremamente trafficate.

Erianthe Lazar-izi, Cantastorie

Nel loro complesso gli abitanti di Terengrat indicano se stessi col nome di Téren. Il connotato più vistoso dell’abbigliamento teren è l’accostamento dei colori più disparati: tutte le razze della Regione vestono abiti fittamente ricamati, spesso a motivi floreali e indossano in ogni occasione innumerevoli ninnoli, campanelli, gioielli di poco pregio e portafortuna di varia foggia. Le femmine portano quasi sempre capelli molto lunghi, ornati spesso di nastri e di fiori. Sia uomini che donne indossano scialli e fusciacche. La magia arcana e divina è veicolata dai Misteri: carte simili a quelle da gioco su cui sono riportati antichi simboli di sapienza. I Misteri sono utilizzati in ogni rito come focus ma, in assenza di essi, possono essere tracciati su qualunque supporto e con qualunque mezzo (inchiostro, sabbia, sangue) glifi geometrici associati al Mistero che si intende invocare e che, nell’economia della pratica magica, svolgono la stessa funzione dei Misteri. Molti dei capisaldi culturali di questa regione, come i Regnanti o gli Dèi, sono legati a uno dei Misteri. Queste carte sono utilizzate in riti specifici, durante i quali i celebranti invocano la presenza mistica di tali figure. Ad altri Misteri sono associati concetti più generici quali il Bene, il Male, il Tempo, il Segreto, il wrax e makir e altri. Molto diffusa è la consuetudine di utilizzare i Misteri come carte divinatorie, per prevedere il futuro o indagare il presente. Alcuni sacerdoti inoltre si servono dei Misteri legati alla propria divinità come focus dei loro prodigi.

Foto di Laura Della Calce

Culto

I templi delle divinità di Terengrat sono diffusi in maniera capillare sul territorio di ogni città e anche le tribù nomadi portano con sé dei templi mobili che allestiscono in ogni nuovo accampamento. Raramente i luoghi di culto hanno dimensioni grandiose: al contrario, spesso non sono più grandi di una casa. Vengono allestiti con ogni sorta di monile offerto in voto alle divinità, con fiori, statuette e moltissime candele. In ogni tempio si venera l’interezza del pantheon e ogni sacerdote può celebrare riti in onore di qualsiasi dio. I templi rappresentano importanti punti di riferimento per la comunità, offrendo a chi ne ha bisogno asilo, sostentamento, consiglio e ogni genere di assistenza. In ogni città soltanto un tempio ha dimensioni ragguardevoli ed è in grado di ospitare centinaia di persone. I custodi dei templi maggiori sono sacerdoti di grande esperienza e fede, investiti direttamente dal Gran Sacerdote, chiamato Teljic [pr. telgìc]. Il Teljic rimane in carica fino alla propria morte. Viene designato esattamente come accade per la Tzigan: ogni Custode ha la facoltà di candidarsi alla carica suprema, quindi il resto dell’assemblea dei Custodi officia un rito divinatorio chiedendo a Bali Lebka di manifestare la propria volontà scegliendo il futuro Teljic. I sacerdoti, chiamati Rahif, si dividono essenzialmente in due gruppi: coloro che possono consigliare i Dom e coloro che non hanno diritto a farlo a causa della propria inesperienza. È il Teljic a stabilire di anno in anno chi ha diritto a questo privilegio e non vi sono regole a cui egli debba strettamente attenersi se non il proprio giudizio.

Siri Kitu

È il nome con cui si indica una divinità misteriosa, assoluta e inconoscibile che si manifesta nel mondo attraverso le divinità e gli spiriti. Siri Kitu è associato al Mistero del Mondo.

Bali Lebka

Divinità della morte e dei segreti, patrono dei necromanti e del vaticinio. Nonostante l’aspetto terrificante è una divinità scanzonata, che benedice chi indulge nei piaceri della vita e soprattutto chi non si prende troppo sul serio. L’unica cosa seria infatti è la morte, come ricordano spesso i suoi sacerdoti, ma anche su quella si scherza sovente dal momento che è considerata soltanto uno stadio di transizione verso la prossima vita. Bali - Lebka corrisponde al Mistero della Morte. Le due divinità principali, ovvero Bali Lebka e Mìnunat, sono spesso considerate una diade indissolubile, legata al Mistero degli Amanti.

Bali Lebka, illustrato da Alberto Rotili

Mìnunat

Chiamata anche con il vezzeggiativo di Minu, divinità del ciclo vitale. È la patrona del tempo che ogni mortale passa sulla terra, dell’energia magica che pervade il mondo, della guarigione. Minunat corrisponde al Mistero della Sacerdotessa. Le due divinità principali, ovvero Bali Lebka e Mìnunat, sono spesso considerate una diade indissolubile, legata al Mistero degli Amanti.

Minunat, illustrata da Alberto Rotili

Baga

Protettore dei mercanti, degli inventori, di coloro che usano la magia, dei girovaghi e degli artisti di strada. Divinità prediletta dagli umani. Baga corrisponde al Mistero del Mago, o Bagatto.

Baga, illustrata da Alberto Rotili

Ràza

È il dio dell’arte della battaglia. Indomito e versatile, egli è patrono di ogni tattica di combattimento. Sia il guerriero che incanta le proprie lame, sia l’assassino che si muove scaltro tra le ombre, sia il possente guerriero in armatura, adorano Raza e si raccomandano a lui prima di ogni battaglia. Raza è associato al Mistero della Forza. {{:wiki:raza.jpg?direct&100 |Raza, illustrato da Alberto Rotili}}

Raza, illustrato da Alberto Rotili

Nula

È la dea degli spiriti e dei cicli naturali; è anche la patrona dei luoghi di confine, soprattutto quelli con valenza mistica, come ad esempio i luoghi liminali tra il wrax e il makir. Nula è associata al Mistero della Luna.

Nula, illustrata da Alberto Rotili

Revér

Dio dei crocevia, dei viaggi e della scoperta. Si invoca ogni volta che si apre un nuovo Sentiero oppure si intraprende per la prima volta il viaggio attraverso uno di essi. Revér è associato al Mistero del Carro.

Rever, illustrato da Alberto Rotili

Capitale

Donus Ev (Luogo del Ritorno). La capitale di Terengrat è la città più antica della Regione ed i suoi abitanti sono principalmente tennar. La sua storia movimentata, segnata da guerre e conquiste da parte delle altre città più giovani e che anelavano all’indipendenza, ha stratificato uno sviluppo urbanistico caotico e spesso disorientante per i forestieri. La città ospita il Tempio Grande, la più grande costruzione sacra della Regione, e il Palazzo dei Re, dove dimora il Nobi, dove risiede la sua corte e dov’è custodito il Tesoro dei Teren, ovvero i proventi (in moneta e in merci) delle gabelle imposte alle città e alle tribù suddite del Nobi. Donus Ev è crocevia di scambi commerciali, ospita innumerevoli botteghe di artigiani, armaioli, artisti, sarti e alchimisti. Ogni angolo della città può nascondere un tempio minore o il banco di un venditore di amuleti. Qui si incontrano e sono accolti amichevolmente stranieri provenienti da ogni Regione conosciuta.

Province

Le province prendono il nome dalla città che le governa o che, in qualche modo, ne costituisce il centro politico. Donus Ev, la Capitale, ha una provincia a sé.

Ali Man

Questa provincia è abitata essenzialmente da umani. Vive di commerci marittimi e terrestri, a cui si dedica gran parte della popolazione. La città principale è il porto più fiorente di Terengrat e secondo le dicerie qui si può trovare ogni merce del mondo, proveniente anche da altre Regioni. Gli abitanti di Ali - Man sono amichevoli e allegri, disposti al sorriso ma famosi per essere vendicativi quando credono di aver subito un torto. Si venerano Baga e Revér in qualità di divinità patrone.

Kavga

Questa provincia è abitata principalmente da egys, i quali fondarono in tempi antichissimi la città che considerano la loro patria. Qui vengono forgiate le migliori lame di Terengrat e vengono addestrati i più veloci guerrieri della regione, famosi per essere in grado di incantare le proprie armi e di muoversi con sorprendente agilità. In questa provincia nacquero i primi Canti di Terengrat, ovvero quel sistema di storiografia orale che ha tramandato la storia più antica della regione. L’arte, la danza e il canto sono tenuti in altissima considerazione tra gli egys di Kavga. I costumi di questa provincia prevedono turbanti e ampie vesti sia per gli uomini che per le donne, le quali marcano di nero il contorno degli occhi. L’organizzazione politica è essenzialmente tribale e i suoi abitanti sono tra i più leali sudditi della Tzigan. Si venerano Raza e Nula in qualità di divinità patrone.

Arion Veran-ul - Foto di Laura Della Calce

Kàran Lik

Questa città è detta Città Ombra, poiché appare e scompare nel deserto. È formata da un agglomerato di tende di diversa foggia, ricchezza e dimensione, che vengono trasportate da un’oasi all’altra secondo il volgere delle stagioni. Nella Città Ombra si tramandano i misteriosi principi dell’alchimia teren e si radunano periodicamente i più venerati maestri sciamani, in grado di insegnare ai propri discepoli ad ascoltare e dominare gli spiriti. È qui, inoltre, che si possono apprendere l’uso dei Misteri e la celebrazione di riti che amplifichino il loro potere. La Città Ombra accoglie chiunque si dimostri degno di coglierne i segreti, quale che sia la sua razza o estrazione sociale, quindi nessuna razza prevale numericamente sulle altre, se non per brevi periodi. La Città Ombra è considerata la Città Sacra della Tzigan. Si venerano Minu e Revér come divinità patrone.

Gli Ji hin

Al momento della nascita di ogni bambino o bambina su Terengrat, viene chiamato un sacerdote o uno sciamano incaricato di produrre vaticini in merito al destino del piccolo Teren. Le pratiche divinatorie sono varie e molto differenti l’una dall’altra (lettura delle stelle, osservazione della placenta, utilizzo di pietre rituali, di ossa benedette e simili) ma tutte prevedono l’utilizzo dei Misteri. Se durante il vaticinio viene indicato Le Stelle come Mistero Custode del neonato, costui sarà un Predestinato o Ji hin. Gli Ji hin sono accolti dalla loro comunità con un misto di rispetto, timore e superstizione: si crede infatti che essi siano portatori di sventura, soprattutto per i primi anni della loro vita, durante i quali i loro poteri innati sono ancora incontrollati e spesso causano disgrazie e morti accidentali.

Clem, Viaggiatrice - Foto di Laura Della Calce

Livello Tecnologico

I Teren non amano particolarmente la tecnologia e guardano con diffidenza tutto quello che è artificiale, complesso e di non immediata comprensione. L’ingegneria è guardata con il sospetto derivato dall’ignoranza ed è oggetto di grandi superstizioni. Gli orologi sono gli unici ritrovati ingegneristici ad avere una grande diffusione, ma solo perché si ritiene siano graditi a Minunat. Per quanto riguarda l’arte bellica, i Teren sono abili forgiatori di armi, arte di cui si occupano principalmente gli umani: arma tipica della Regione è il pugnale ricurvo. Le armi da fuoco, come le bombe, sono poco diffuse e sono esclusivamente beni d’importazione.

Sentieri

Térengrat ha Sentieri stabili che la collegano a Margara, Naomh , Hyadzgaar e al Mare degli Incubi.

Storia

La storia più antica della regione è tramandata soltanto per via orale, attraverso i canti e le storie dei nomadi. Stando a quanto riportato dalle leggende, anticamente Terengrat non era un’isola, ma faceva parte di una porzione più ampia di terra andata perduta a seguito della Guerra dei Custodi, che decimò la popolazione e rase al suolo gran parte delle città. Dopo questo cataclisma la società Terengrat cominciò a delinearsi lentamente fino a diventare quella che oggi conosciamo. La prima città ad essere rifondata dal popolo tennar fu Donus Ev, che da allora - circa 100 anni dopo la guerra dei Custodi - fu riconosciuta capitale della Regione. La fondazione di Kavga fu di poco posteriore a quella di Donus Ev: un nutrito gruppo di egys, eredi delle antiche conoscenze guerresche e metallurgiche della regione, si stabilì nei pressi di alcune miniere per dare nuova vita e forza alla proprie tradizioni, cominciando fin dall’alba della civiltà ad addestrare i più grandi guerrieri di Terengrat. Nel frattempo le tribù che avevano sempre vissuto una vita nomade si riunirono intorno a coloro che sembrarono in grado di guidarle attraverso il deserto e le praterie, i quali cominciarono esercitare il diritto dei principi. La città di Karan Lik nacque in questo periodo, nella seconda metà del II secolo dopo la guerra dei Custodi, raggruppando le tribù umane e egys che vollero allearsi. I Nomadi di Karan Lik elessero la prima Tzigan, Sari Agarìb, all'inizio del III secolo. Negli anni e nei secoli seguenti vennero fondate nuove tribù, che si distaccarono da Karan Lik a seguito di guerre intestine alla Città Ombra, ma che continuarono a riconoscersi suddite della Tzigan. Questo stato di cose durò a lungo, fino a che alcune tribù nomadi divennero stanziali fondando dei piccoli villaggi lungo le coste dell’isola e ricominciando a navigare il mare. Nel V secolo fu incoronato a Donus Ev il primo tennar a ricoprire la carica di Nobi, Aasìm Kalèt. Egli aveva avuto il merito di pacificare sotto la sua bandiera le piccole città costiere, continuamente in lotta le une con le altre per questioni territoriali e di sfruttamento delle risorse naturali. Nel VI secolo, secondo il consiglio del famoso Teljic Haamid Basa - ul, il Nobi Ulài Masan e la Tzigan Lanmè Abra - izi si sposarono, dando luogo per la prima volta alla corrispondenza tra la coppia mortale dei regnanti e la coppia divina degli Amanti e unendo i popoli nomadi a quelli stanziali. Il potere dei Nobi e delle Tzigan non è mai stato messo in discussione da allora e non ha mai avuto alcuna contestazione interna, ma nell’arco dei secoli più di una coppia regnante ha dovuto far fronte a ondate di invasioni provenienti da altre Regioni quando un sentiero commerciale, diventato troppo stabile e comodo, permetteva il passaggio di navi militari. Terengrat è sempre rimasta fieramente indipendente e fa di questo una delle radici della propria società. Nel X secolo una stirpe di umani fondò Ali Man, la più giovane delle città teren, che divenne presto un grande snodo commerciale.

Luoghi d’Interesse

Hìlkaye, “Primo Racconto”: Questa stele, che si trova nella capitale, è stata dipinta in epoche remote dai primi Teren accanto all’imbocco del più antico dei sentieri che si dipartivano dalla Regione, ormai chiuso, e della cui destinazione si è perso il ricordo. Le pitture rupestri sono coloratissime ed articolate. Narrano dell’apertura del primo sentiero e testimoniano il fatto che i primi abitanti di Terengrat fossero tennar. Gli egys sono rappresentati come invasori, provenienti dalla Regione a cui il sentiero conduceva: essi furono poi ricacciati indietro e tornarono in seguito instaurando rapporti pacifici. Secondo la leggenda davanti a questa stele si manifestò per l’unica volta agli occhi dei Teren il dio Revér, custode dei Sentieri e patrono del Viaggio. Non è fatto cenno in questa stele della venuta degli umani.

Regno degli Amanti: È un dedalo sotterraneo di caverne naturali che sono state ampliate dai Teren nel corso dei secoli. Si dice che sia il regno in terra di Minu e Bali ed è ritenuto uno dei luoghi più sacri di Terengrat. Lì vanno a morire i più umili e i più famosi sacerdoti di Minunat e di Bali Lebka, lì infine vengono sepolti i Nobi e le Tzigan più amati dal popolo, coloro che sono stati ritenuti eccelsi rappresentanti in terra degli amanti divini. Secondo le leggende qui albergano i loro spiriti immortali e qui si recano i più dotati sciamani a interrogarli. La parte più esterna del labirinto è adorna di ogni sorta di ex voto, di iscrizioni e di glifi tracciati dai fedeli.

Personalità

Shàrisad Suna Ràiz

La Tzigan attuale, è una tennar nel fiore degli anni. Di indole benevola ma estremamente vendicativa, è una regina compassionevole, che viaggia instancabilmente da una provincia all’altra della Regione, che conosce a menadito. Governa con un profondo e spesso spietato senso di giustizia soprattutto sulle tribù delle province di Kavga e Karan Lik. A lei si rivolgono tutti coloro che hanno subito un torto e che cercano giustizia… o vendetta.

Atày Hàsan El

Il Nobi in carica, è un giovane umano estremamente pragmatico, di indole guerresca e generosa ma inflessibile nel pretendere il rispetto del potere e della funzione che incarna. Addestrato nella provincia di Kavga, è deciso a difendere la propria terra da qualsiasi aggressione possa provenire dalle altre Regioni. Governa direttamente le province di Ali Man e Donus Ev.

Jigar Kiba – ul

Il Teljic attualmente in carica è un tennar: la pigmentazione della parte inferiore del suo viso tende al blu scuro. Nelle cerimonie ufficiali o nelle occasioni che ritiene importanti indossa una mezza maschera bianca riccamente intagliata, che gli dà le fattezze di un teschio. Di carattere allegro e comunicativo, sa diventare ieratico e solenne se la situazione lo richiede. Si dice che nonostante le apparenze sia già anziano, ma che ancora ami intrattenersi con femmine di ogni razza. L’insegnamento che più spesso propugna è che gli dei non amano la tristezza e che un vero Teren è sempre ottimista. Le più inquietanti voci che girano su di lui vogliono che i suoi nemici o coloro che hanno tentato di ostacolarlo siano stati imprigionati e uccisi. Le loro ossa sono i più apprezzati strumenti di vaticino adoperati dal Teljic.

Nomi tipici

Le lingue di riferimento sono il rumeno, il croato, il turco, l’albanese, lo sloveno. I nomi teren sono tutti molto brevi, raramente superano le due sillabe. Soltanto le famiglie nobili utilizzano un cognome; le persone di classe sociale media o bassa usano un patronimico o un matronimico, aggiungendo al nome del genitore il suffisso - ul (per il maschile) e - izi (per il femminile). Esempi di nomi femminili: Alina, Ayla, Diomira, Ferah, Kira, Jale, Leyla, Mina, Nisa, Nurseli, Rona, Tiana, Zena, Zora. Esempi di nomi maschili: Adi, Arian, Asim, Aurel, Dalin, Damian, Dorian, Lazar, Nae, Nistor, Ravi, Todor, Yasha, Zamir. Esempi di cognomi delle famiglie nobili possono essere comodamente ricavati con questi due generatori: http:www.squid.org/rpg-random-generator?page_id103 http:www.squid.org/rpg-random-generator?Tablearab Esempi di nome con patronimico: Adi Asim - ul, cioè Adi, figlio di Asim; Alina Dalin - izi cioè Alina, figlia di Dalin.

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“A Donus Ev è stata tracciata una strada per ogni Sentiero” “Nasciamo piangendo, moriremo ridendo: questo ci insegnano gli Amanti”

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Elenco dei Misteri

Per approfondire questo argomento vai a Guida all'uso dei Misteri di Terengrat

Foto di Laura Della Calce

1) Il Bagatto : Baga

2) La Sacerdotessa: Minunat

3) L’Imperatrice: la Tzigan

4) L’Imperatore: il Nobi

5) Lo Ierofante: il Teljic

6) Gli amanti: Coppia Mistica (Bali Lebka, Minunat) o Coppia Reale (Nobi, Tzigan)

7) Il Carro: Revér, il Viaggio

8) La Giustizia: L’Equilibrio

9) L’Eremita: il Segreto

10) La Ruota: il Tempo

11) La Forza: Raza

12) L’Appeso: la Punizione

13) La Morte: Bali Lebka

14) La Temperanza: la Guarigione

15) L’Orrore: il Pericolo

16) La Torre: il Male

17) Le Stelle: Balàur, il Custode

18) La Luna: Nula

19) Il Sole: il Bene

20) Il Giudizio: Necromanzia

21) Il Mondo: Siri Kitu

22) /0) Il Matto: il Wrax