26 Apr Clan di Nadir
“Oh, non badate al giovane che alza la voce, con il coltello in mano, o alle ragazze che ridono e si prendono gioco di quello straniero. Qui da noi usa così. Non formalizzatevi troppo e non temete: finché sarete un nostro gradito ospite, nessun male vi verrà fatto. Accomodatevi.
Speziato, non è vero? Questo tè viene dalle nostre carovane, così come questo tappeto, queste argenterie, e quelle spade che vedete là appese. Sì, sono vere, non sono solo un ornamento. La nostra famiglia ha dovuto imparare a difendersi, e vi assicuro che l’ha fatto molto bene.
Briganti, ladri, assassini… fuorilegge! Se ne sentono troppe sul nostro conto. Menzogne alimentate dall’invidia, per lo più, sebbene non tutti i nostri familiari siano sempre state persone irreprensibili. La verità è che siamo mercanti, ed abili mercanti invero: cerchiamo il profitto, non il conflitto, e non ci interessa occuparci di ciò che non ha a che fare con il Clan e i suoi commerci. Può essere questo il parlare di persone disoneste? Sono lieto che comprendiate. Prego, prendete pure altro tè, ve ne prego.
Sì, qui siamo tutti parenti. No, non sempre siamo andati d’accordo. Ci sono voluti numerosi matrimoni di convenienza, e tutta la determinazione dei nostri avi per mettere pace nelle famiglie mercantili rivali da cui proveniamo, e formare un unico, grande clan. Nuoceva agli affari, comprendete? Era intollerabile pagare tutti quei mercenari, e poi le faide, i furti… no, no, tempi magri e tristi, ve lo assicuro. Il Clan sta molto meglio oggi, credetemi.”
“Cosa facciamo qua? E’ presto detto! Vedete quanti Ji-hin siamo? Sì, tutti noi: gli Dei hanno grandemente favorito i nostri parenti. Ed essendo così benedetto, il Clan non poteva esimersi dall’inviare una delegazione per soccorrere gli interessi della Diarchia …che gli Dei abbiano in gloria i nostri giusti sovrani!… e occuparsi di trattare con tutti questi stranieri. E’ un nostro dovere, capite? Siamo sudditi leali, come tutta la gente dabbene, e su questo punto vi prego di non fare mai dell’ironia, perché alcuni membri della famiglia sono molto irascibili in merito. Certo, sovente accade anche che per il nostro disturbo vi sia un ritorno… un piccolo guadagno, talvolta, una misurata ricompensa per aver messo le nostre vite e la nostra tranquillità in pericolo, e ripagarci dei fastidi, degli affanni e dei pericoli! E’ giusto, è legittimo.
No, non so dov’è finito il vostro borsello. Forse potrebbe dirvelo il vostro amico, ma mi sembra troppo impegnato con le danzatrici… no, non credo vi sarebbe grato se lo disturbate ora. Venite: stasera è una serata molto speciale, e aspettano solo noi per i festeggiamenti. E’ la Notte delle Lanterne: leggeremo i tarocchi, brinderemo, faremo festa fino all’alba!”